Nonostante tutto, però, la mia vis polemica mi spinge comunque a dare risposte puntuali a quanti hanno finora commentato, sicuro, peraltro, che le mie delucidazioni non serviranno a farvi cambiare idea su di me. Ma figuratevi se questo potrà turbare i miei pacifici sogni. Quindi, procediamo con ordine. Dovrò, mio malgrado, riferirmi a voi usando il numero cardinale del commento, ma vi lancio un altro suggerimento, provate almeno a trovarvi un nick. O preferite essere solo numeri, come sempre siete stati nella vita?
Allora, partiamo dal commento n° 9, in cui ci si chiede cosa mi renda un esperto. Semplice, esperto, nel senso di competente, è una persona alla quale, per un’acquisita competenza ed esperienza, su una data materia, viene richiesto di fornire pareri su argomenti inerenti ad essa. La definizione di esperto è stabilita dal consenso degli altri specialisti e non è necessario avere qualifiche professionali o accademiche per essere definito un esperto. Spesso non ci sono criteri oggettivi per sapere quanto lo sia veramente. La maggior parte dell'esperienza viene generalmente accumulata con l'avanzare del tempo. Il termine viene generalmente utilizzato in riferimento al cosiddetto know-how ovvero alla conoscenza delle procedure. Ma in ultima analisi, si è soliti chiamare esperto una persona che abbia saputo trarre profitto dalle sue od altrui vicissitudini personali, migliorando così le sue capacità di decisione. Le principali qualità di un esperto sembrano essere il notevole sviluppo delle abilità percettivo-attentive, la capacità di semplificare, quella di selezionare le situazioni dal punto di vista decisionale, una maggior creatività, il ricorso ad automatismi cognitivi, la capacità di reazione alle eccezioni a strategie. L’esperto, in fondo, è colui che non si innamora delle soluzioni abituali che magari sono state valide un tempo, ma ha la capacità di scorgere alternative. Un esperto, però, di solito non ha la possibilità di prendere le decisioni che suggerisce. Nel caso del TPL i decisori sono molteplici e, spesso, con obiettivi contrastanti tra loro. Riguardo a fantomatiche indennità economiche, metto a disposizione i miei cedolini paga per ogni controllo in merito. L’invito a vuotare il sacco, lo ribalto proprio a chi non ha nemmeno la forza di firmarsi nei commenti contro di me, atteggiamento puerile. Per quanto concerne il “salvarsi faccia e sedere”, vi pare che scrivere firmandomi quello che scrivo sia un tattica utile ad ottenere quell’obiettivo?
Mr. Anonimo number 10, si commenta da solo. Le sue fantasie erotiche zoofile, sono sicuramente il frutto di un desiderio nascosto: non ho ancora capito se volesse essere al posto degli ovini presunte vittime dei miei trastulli o, semplicemente, desideri inconsciamente ed ardentemente di essere fatto oggetto a sua volta di una qualsiasi forma di sodomizzazione. In ogni caso, gli consiglio di non molestare il suo cagnolino, quelli della protezione animali sono molto intransigenti riguardo a quel genere di abusi.
Passiamo a Mrs, Anonima n° 11. Chissà perché, ma sono convinto che a scrivere sia una donna. Dico, se non volete firmarvi, almeno indicate il sesso, così potrei aver cura di rispondere con maggiore cortesia alle rappresentanti del gentil sesso. Comunque, informo costei e tutti gli altri che io dovrei occuparmi di formazione manageriale. Uso il condizionale perché, purtroppo, proprio in questo momento di difficile transizione, in cui occorrerebbe mettere in cantiere azioni formative, palesi ristrettezze economiche e presunte ragioni di opportunità, mi impongono di dedicarmi allo studio ed all’approfondimento di tali tematiche, senza poter partecipare attivamente al processo produttivo, con mio enorme e notorio rammarico. Peraltro, come ho già precisato altre volte, mi ero messo a disposizione per ricoprire, previa abilitazione, i turni scoperti sui PL,fermate e funivia, nel weekend e senza ulteriore retribuzione. Mi è stato risposto che sarebbe stato una sottoutilizzazione non prevista contrattualmente. Inoltre, la mia produzione “letteraria” è, a mio modesto parere, comunque un tentativo, improprio quanto si vuole, di mettere in pratica, in maniera provocatoria forse, svariate tecniche e strategie che tendono ad “aprire le idee”. Formazione, in fondo. Riguardo al suggerimento bucolico di “pascolare agnelli”, comprendo l’intento denigratorio, ma preferisco pensare che tra di voi ci siamo molte pecore, smarrite e non, in compagnia di qualche zimbaro (voce dialettale per indicare un caprone sporco e puzzolente e per estensione un ignorante zoticone con scarsa dimestichezza con le buone maniere). Tutti questi ovini necessitano delle mie attenzioni ed assicuro loro che mai gliele farò mancare, statene certi.
Il Signor n° 12, nonostante l’anonimato di cui addirittura fanciullescamente si trastulla, è il più lirico dei commentatori e, sicuramente, un mio attento lettore, vista la lunga lista di citazioni. Un florilegio tematico delle mie migliori frasi che lo pongono in pole position nella candidatura a diventare il mio biografo ufficiale. Non capisco perché, però, mi inviti a tornare ad essere “lupo solitario”. Non perderesti così un utile motivo per tenerti informato sulla mia produzione? Comprendo che ogni biografo, in ultima analisi, viva il conflitto tra ammirazione ed invidia per l’uomo di cui racconta le gesta. Ma fattene una ragione, dovrai continuare a prendere nota delle mie frasi ad effetto ancora per molto tempo.
E per concludere, finalmente, un commento firmato. La cosa mi emoziona e mi riempie di gioia. Il Signore è afflitto dal dubbio se la canzoncina/filastrocca si riferisca a me quando parla di “cummare e cummarelle”. Sicuramente, non si tratta di un colto riferimento alle ALLEGRE COMARI DI WINDSOR, di Shakespeare. Dubito fortemente che il vernacolare estensore, di quei mirabili ed indimenticabili versi, abbia una pur minima conoscenza della produzione teatrale del bardo albionico. Molto più prosaicamente ci si riferirà, I suppose, alle amanti. Potrei trincerarmi dietro un rigoroso no comment, ma come sempre voglio essere sfrontatamente trasparente. E vi faccio io una domanda: “Ma non sarà questo a rodervi?”. Spero di no, sarebbe troppo meschino.
Insomma, anche questa volta sono stato costretto a parlare di me. Sapete benissimo che il mio egocentrismo si alimenta di ciò, eppure non resistete all’insano desiderio di vomitare il vostro veleno. Anche questa volta, però, avete perso l’occasione per usare il vostro preziosissimo tempo per fare pettegolezzi, rubandolo al vostro indefesso lavoro. Ma, nonostante tutto, vi lancio una sfida: provate a mettere a fuoco le vostre poche idee confuse e parliamo di fatti non di misfatti. Con immutato affetto.
Ciro Pastore- Il Signore degli Agnelli (vergini) e delle Ancelle (ex vergini)
Leggimi anche suhttp://golf-gentlemenonlyladiesforbidden.blogspot.com/