La vocazione di Francesca per lo sport è uscita allo scoperto immediatamente, quella per la corsa e per le lunghissime distanze molto più tardi: “sono stata atleta sin da bambina; prima nella danza, poi nel pattinaggio, infine nello snowboard, disciplina in cui ho vinto diversi titoli nazionali, tra Campionato e Coppa Italia”. E dopo una lunga pausa dalle competizioni, tra il 2000 e il 2010, la decisione di lanciarsi nello sci di fondo: “ho scoperto questa passione per le prove di durata, quindi presi parte alla Marcia del Gran Paradiso da 45 km; arrivai alla fine senza problemi e il mio maestro di sci mi suggerì di dedicarmi alla corsa, che avevo sempre scartato perché mi sembrava noiosa”.
Quindi la prima gara, il 2 maggio del 2010: “per iniziare affrontai una 26 km” racconta come se niente fosse la 40enne di Courmayeur, “e senza alcun allenamento la terminai tranquillamente. Così decisi di sperimentare una maratona la settimana dopo; impiegai 3 ore e mezzo circa e siccome non avevo problemi al crescere della distanza mi buttai negli ultratrail e nelle megamaratone; quelle sono le prove in cui mi trovo più a mio agio”.
Le imprese più incredibili sono i due successi nelle ultime due edizioni del Tor des Geants, una corsetta di 330 km e 22 mila metri di dislivello complessivo. “Si incontrano difficoltà a livello mentale più che sul piano fisico. Credo che una buona preparazione debba comprendere gare lunghe, per abituarsi a ore di solitudine e adattare le gambe allo sforzo prolungato. Come allenamento niente di straordinario, corro un’ora e mezza al massimo; in questo periodo sto apprezzando la strada, utile per acquisire un po’ di velocità”. L’unica cosa che Francesca Canepa può ancora migliorare; tutto il resto ce l’ha nel dna.
Luca Bianco
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