Il giorno del lupo
le rane
lanciano l’ultimo urlo
e
da mille uteri sventrati
escono
i ragni della notte.
In cerca d’aiuto
vagano soli
mentre nel cielo
gli ultimi sogni
si solidificano
per crollare al suolo.
Dalla finestra socchiusa
entra tanta nebbia.
Polvere di formiche
negli occhi.
Il galoppo
del cavaliere del tempo
non ha più senso
ed anche i
pensieri
più sofisticati
non danno più cibo.
Bulloni d’acciaio sul petto
punte di freccia
spezzate
dalla forza del ferro.
Una morte precoce.
Nell’ombra del bosco
fanciulle infelici
celano agguati
di nostalgie romantiche.
E i topi
nugoli di topi infetti
escono dall’asfalto
per strisciare sui piedi.
Ci spostiamo.