Amo la primavera,
ma mi commuove l’autunno,
che nasce
dal caldo grembo dell’estate,
e muore
nel freddo abbraccio dell’inverno.
(P.S.)
Cinque poesie dell’autunno tradotte da Paolo Statuti
Michail Lermontov (1814-1841)
Io amo il sole d’autunno, quando
Tra nuvole e nebbie si fa largo,
E getta un pallido morto raggio
Sull’albero cullato dal vento,
E sull’umida steppa. Io amo il sole,
C’è qualcosa nello sguardo d’addio
Del grande astro simile all’occulta pena
Dell’amore tradito; non più freddo
Esso è in sé, ma la natura
E tutto ciò che può sentire e vedere,
Non provano il suo calore; così è
Il cuore: in esso è ancora vivo il fuoco,
Ma la gente un giorno non lo capì,
E da allora negli occhi brillare non deve,
E le guance non sfiorerà in eterno.
Perché di nuovo il cuore sottoporre
A parole di dubbio e allo scherno?
1830 o 1831
Fjodor Tjutčev (1803-1873)
Sera d’autunno
Nel chiarore delle sere autunnali
C’è un dolce misterioso incanto:
Il tetro brillìo degli alberi screziati,
Il mesto fruscìo delle foglie amaranto.
L’azzurro offuscato e silenzioso,
Sulla terra che orfana diventa,
E, come presagio di vicine bufere,
A volte un freddo impetuoso vento.
Stanchezza, sfinimento – e su tutto
Il mite sorriso dell’appassire,
Che in un essere ragionevole si chiama
Il nobile pudore del soffrire.
1830
Maria Pawlikowska-Jasnorzewska (1891-1945)
Autunno
Va con un mantello rosso e aurato.
Si specchia nell’ovale dello stagno.
Ma sta male. Non sa che è condannato,
che in quel mantello lo seppelliranno.
1924
Konstanty Ildefons Gałczyński (1905-1953)
Ecco vedi, di nuovo arriva l’autunno
Ecco vedi, di nuovo arriva l’autunno –
si vorrebbe solo dormire beatamente…
Metti il tuo anello di smeraldo:
la luce verde brillerà piacevolmente.
L’estate come condannata si piega
sotto la scure dell’autunno insanguinata –
ma noi vediamo la primavera nella gemma,
sul tuo dito, nell’anello incastonata.
1937
Josif Brodskij (1940-1996)
Canto di ottobre
La quaglia impagliata
sulla mensola del camino.
Il vecchio orologio che batte preciso,
rallegra di sera le membrane schiacciate.
L’albero dietro la finestra – cupa candela.
Da quattro giorni il mare romba contro il molo.
Metti da parte il libro, prendi l’ago;
rammenda i miei panni, senza accendere il lume:
la luce è nell’angolo
dai tuoi capelli d’oro.
1971
Paolo Statuti: Autunno a Chmielno
Paolo Statuti: Autunno a Chmielno
Paolo Statuti: Autunno a Chmielno
(C) by Paolo Statuti