È noto che la poesia non ha mai riempito gli scaffali delle librerie e che si tratta di un genere letterario di nicchia. Mi ha molto impressionato pensare ad una giornata che celebra la necessità e la bellezza della poesia e, nel contempo, il disinteresse sempre più marcato per il libro.
Questo pensiero mi fa tornare alla mente un libro di Donatella Bisutti pubblicato negli anni ’90 dal titolo emblematico: La poesia salva la vita. Sono convinta che sia vero, sia che la si scriva o che la si legga. E mi sovviene lo slogan del Salone del Libro di Torino del 2008: La bellezza ci salverà.
Non lasciamoci rubare i sogni e la speranza, e neppure massificare. Ancor meno intrappolare in pensieri negativi sulla realtà che ci circonda.
È vero: si fa fatica in tutto, per la maggioranza si fatica ad arrivare a fine mese, ma la bellezza di un verso o di un libro significativo può e deve fare la differenza. Crediamoci!
Ai miei amici e colleghi scrittori ricordo che Andrew Motion, il poeta di cui ho parlato nel mio precedente post, suggerisce agli scrittori che attraversano un blocco creativo di leggere poesia. Io sono convinta che può curare anche il blocco del lettore, non solo dello scrittore.
Mettetevi comodi e ascoltate, se volete in cuffia, il poeta irlandese Seamus Heaney in proposito, ne vale la pena (è sottotilato in italiano). Con il suo inglese pulito e preciso, vi guiderà in una passeggiata poetica senza eguali. Scoprirete
la poesia come penetrazione nelle cose per come sono
e potrete vivere meglio.
A lui è stata dedicata la giornata mondiale della poesia di quest’anno dato che, il premio Nobel 1995, ci ha lasciati lo scorso 30 agosto.