Poesia e Pace

Creato il 22 novembre 2015 da Cinzialuigiacavallaro

Questi giorni appena trascorsi, così uggiosi, semibui, con il cielo ingombro di nubi pesanti che mi schiacciavano fin dentro, mi hanno fatto sperimentare ancor di più la pesantezza e la gravità del nostro presente.

Sono stati giorni in cui l'esordio è stato principalmente sgomento e angoscia, seguiti poi da rabbia. In questi giorni pensavo che davvero la questione religiosa fosse al primo posto, anche se il mio intuito mi indicava che qualcosa non tornava. Il resto è storia, e ben conosciuta, dettagliata, fin troppo riproposta e approfondita dai media.

Domenica scorsa mi è tornata in mente una poesia che abbiamo condiviso tempo fa agli incontri settimanali di Tai-Chi. Si tratta di letteratura araba, antica e recita così:

(Ibn 'Arabi 1165-1240)

Avrei voluto farla leggere ai terroristi; mi domandavo se già la conoscessero, magari dai tempi della scuola. Fortemente la spinta alla lettura e alla scrittura poetica si presentò alla mia mente e al mio cuore. Ancor di più di quel che è abitudine, pressoché giornaliera, per me.

E vorrei gridare a gran voce, scrivere sui muri: leggete poesia, scrivetela, nutritevi di versi illuminanti, interpretate la realtà e interiormente indagate voi stessi alla luce di ciò che la poesia vi lascia.

Un paio di giorni fa, il nostro Presidente della Repubblica, ha invitato tutti a ritornare e ripartire dalla cultura. È un saggio consiglio. E, ancora una volta e sempre, sono convinta che la bellezza ci salverà.

(E la poesia è bellissima anche in inglese)


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