Filippo Schifano 28 marzo 2013
Sigillata l’antica credenza
illustre riaffiora alla vita
l’essenza di risate e sapienza
nuovo gioco di prima mano.
Soltanto ieri
guardavo il volo degli astri
affascinato
dal loro loquace silenzio,
con la voglia di tuffarmi
in buchi neri.
Spinto da archetipi di sonnolenza,
mentre i ritratti di quell’universo
sbiadiscono, vedo
le giganti differenze,
sintonia di identità
colluse con l’amaro canto
della mia terra.
Supernova,
lascia i tuoi residui decomposti,
ché su una stella non tramonta
il braciere che arde tra due occhi.