Il guscio infranto
Un colpo dopo l'altro e ruppe quel guscio
che senza lasciargli lo spazio di un respiro,
seguiva aderente le curve modellate del suo corpo.
Un alito di vento lo sfiorò ed un brivido lo percorse
dissolvendo il gradevole tepore
che lo aveva avvolto fino a quel momento,
avvertì un certo fastidio e sentì solo per un istante
che quella gabbia che lo imprigionava,
ritornava ad essere la sua protezione,
quel rifugio accogliente che non voleva abbandonare.
Guardò fuori con un occhio e vide l'immensità,
immersa in una luce non filtrata, vivida e brillante,
ora sapeva cosa fosse il terrore,
il cuore gli batteva così forte
che sembrava volesse scoppiare
e con un istinto irrefrenabile, incontrollabile,
colpì di nuovo il guscio provocando una crepa
che allentò quell'irritante e insopportabile senso di costrizione
che lo comprimeva ostinatamente,
si caricò di nuovo vigore,
continuò a colpire, colpire, colpire.
Frantumò il suo mondo, infranse la paura,
si liberò e capì...
Era pronto per esplorare l'infinito.