Poeti (Ri)Trovati: Ady Endre

Da Wsf

L’arrivo del Signore

(Az Úr érkezése – 1908) Quando mi hanno abbandonato
quando sotto il peso
dell’anima crollavo,
d’improvviso mi abbracciò Dio.Non arrivò con suono di trombe
ma con abbraccio muto, vero, forte,
non venne una mattina bella, infuocata,
ma durante una buia notte di guerra.E i miei occhi vanitosi
si sono acceccati,
e la mia gioventù morì, ma Lui,
magnifico e splendente,
lo vedo per sempre.

Sul carro di Elia

(Az Illés szekeren) Il Signore, come Elia,  porta via
quelli che ama e colpisce.
Dona loro cuori  infuocati, svelti:
questi sono i carri in fiamme.Il popolo di Elia corre verso il cielo
e si ferma dove l’inverno è eterno.
Sulle cime ghiacciate dell’Himalaya
alza la neve, crepitando, il loro carro.Tra Cielo e Terra, senza patria
li spinge il vento della Sorte,
Verso bellezze perfide e fredde
il carro di Elia corre .Cuori roventi, ghiaccioli sulle menti,
la Terra laggiù li deride.
Dolente, spruzza polvere di diamanti
sul percorso ghiacciato il Sole.

Come un sasso…

(A föl-földobott kõ, 1909) Come un sasso tirato in alto,
piccola patria mia,
da te torna sempre tuo figlio.Visita terre lontane, si abbaglia,
si deprime e cade nella polvere,
da cui è stato preso.Desidera andar via, ma non può,
pieno di desideri che si calmano
per poi risvegliarsi di nuovo.Sono sempre tuo nella mia rabbia,
nell’infedeltà, nell’amorevole pensiero,
sempre magiaro.Come un sasso tirato in alto,
voglio o non voglio,
mio piccolo paese, a te somiglio.Nonostante ogni desiderio,
se mi tirassi cento volte,
cento volte da te tornerei.

Sull’orlo di un precipizio selvaggio

(Vad szirttetõn állunk) Siamo in piedi, rigidi e dimenticati,
sull’orlo di un precipizio selvaggio,
l’uno all’altra attaccati;
nè un lamento, lacrima o parola:
per precipitare basta una mossa.Come legami di carne e sangue
ci proteggono le nostre labbra,
blu e tremanti, ci tengono attaccati.
Finché mi baci non abbiamo parole,
ma dì una parola e cadiamo entrambi.

Il tuo calore

(A te melegséged)

Perchè statue e quadri
cercano di rubarti
dall’anima mia?
Che siano vivi o freddi:
Chi può sostituire il tuo unico calore?Muoio in ogni mio bacio
e rinasco sulle tue labbra,
donne-scirocco vengano pure a centinaia,
mi soffiano ormai inutilmente
il loro calore dolce e spossante.Morti o vivi, mi tentano inutilmente,
non c’è altro calore, solo il tuo, per me.
Chi altro potrebbe darmi il tuo unico calore?

Nozze di sparvieri sul fogliame secco

(Héja-nász az avaron)

Ci avviamo verso l’Autunno,
rincorrendoci squittendo, piangendo,
due sparvieri dalle ali stanche.L’Estate ormai ha nuovi padroni,
sbattono le ali i giovani astori,
e combattono battaglie di baci.Voliamo via dall’Estate, cacciati,
ci fermiamo nell’Autunno, da qualche parte,
con piume alzate, innamorati.Sono le nostre ultime nozze:
ci scaviamo nella carne,
e cadiamo morti sul secco fogliame.

Su gentile concessione di Agnes Preszler .
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