di Elena Chiti
Traduco qui sotto tre delle poesie più nocive, tratte dalla raccolta Anqâd (“Rovine”), con cui l’editore libanese Al-Jadîdapre il suo catalogo del 2012, presentato al Salone del Libro arabo di Beirut
Faraj Bayraqdar
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Giro (Titolo originale: Dawarân)
In esilio
sei tu che giri
intorno alla maledizione
in carcere
è la maledizione
che gira
intorno a te.
Carcere di Sednaya, 1995
***
Miseria (Titolo originale: Faqr)
Dio ha
un inferno di cui andare fiero
che miseria!
Non ha niente
di paragonabile al carcere di Tadmor
né di Mazza
o Adra
e nemmeno Sednaya.
Carcere di Sednaya, 1996