Poetica ingegneristica

Creato il 04 luglio 2011 da Andrea
Agli uomini e alle donne piacciono le simmetrie. Ciò che al nostro sguardo appare bilanciato e armonioso, ci attrae inevitabilmente. Le proporzioni sono da secoli ben stabilite tanto é vero che le statue dell'antichità ci hanno emozionato e le indichiamo ad esempio...
Se da un lato sono le leggi della fisica a governare il mondo sensibile, é il loro utilizzo ingegneristico a renderle potenti ed evocative. É per questo che l'ingegneria é creatività e molto spesso sfocia in una vera e propria espressione poetica. Lungi dalla fredda e pura analisi numerica, quello che domina é, almeno nella mia esperienza, la zona grigia... Generalmente l'incertezza é un parametro con cui dignitosamente convivere e da saper accettare. I peggiori ingegneri sono quelli che cercano la soluzione esatta di un problema, senza lasciare spazio al fato... La natura "arronzona", aiuta a volte a riconoscere una ragionevole approssimazione. Delle altre provoca disastri, ma é tutto un gioco di sensibilità, a volte rigorose, a volte solo vissute...
Se la matematica, scienza di eleganza assoluta, definisce leggi in qualsiasi campo, la sua poetica viene espressa in un mix alcolico di combinazioni che l'ingegneria può attivamente mettere in moto... E non sono forse ingegneri delle sette note quelli che compongono la musica di tutti i giorni come anche le grandi sinfonie? Anche in questo caso é reperibile un approccio simmetrico.. E la meraviglia é che non c'é neanche bisogno di studiare per riconoscere le cose belle. Si sentono e basta. Da questo punto di vista, le interpretazioni complicate della matematica di oggi hanno uno speculare nell'arte moderna.. L'astrazione profonda risulta parallelamente irraggiungibile con una semplice occhiata... A tal proposito é stata una bella esperienza la visita ad Art Basel, una fiera dell'arte moderna dove tutte le maggiori gallerie del mondo espongono la loro collezione di pezzi pregiati da vendere. Se ci ripenso, a parte le donne bellissime che vi circolavano, mi é rimasta una sensazione di stupore imperfetto di fronte ad opere cui non riuscivo a dare un senso e dove l'autore aveva perseguito qualche scopo non certo armonioso. Piuttosto sfuggente il loro messaggio se non spiegato da nessuno. E molto spesso anche impregnato di un virtuosismo compiaciuto di cui non sono un gran fan...
Ma nel complesso, ciò che mi piace dire con questo post é che, come in tutte le classi, ci sono persone capaci di creare e altre che eccellono nell'applicare... Senza generalizzare troppo, sta sempre a noi riconoscerci nell'una o nell'altra cosa, alla ricerca della nostra simmetria...

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