Puzzavano di nostalgia rabbiosa e non mi toglievano gli occhi di dosso, integri, belli e strafottenti.
L’uomo della pelle. L’uomo del cuore. L’uomo della mente.
Quelli che non so più dove andare a prendere, e non mi basta metterli in un libro per riviverli, ricucirli, richiamarli, rendergli onore e memoria. Perché non basta niente per suturare certe distanze, e accettare che le persone se ne vadano è una delle cose più difficili della vita. Ma non dovremmo mai permetterci certe lontananze irrecuperabili con le persone che abbiamo amato. E’ peccato mortale, e se Dio non l’ha detto lo dico io.
Perché baciare una notte intera l’uomo-della-pelle avvolti in un guantone da baseball, dormire in un agrumeto con l’uomo-del-cuore e un orso polare, immergere nella polvere di vulcano l’uomo-della-mente all’ombra del fuoco alla vaniglia, non sono cose che succedono tutti i giorni. Non sono cose con cui scherzare. E non si dovrebbe mai perdere le tracce dell’amore, ovunque esso vada.
E quello che son stata brava a fare con le donne, con gli uomini non m’è venuto.
L’equivoco del sesso m’ha fregato l’amore.
Sto cazzo di James Blunt.