Avrai percorso mille volte il centro di Firenze, eppure in quelle mille volte non ti sei mai fermato ad approfondire i dettagli, i vicoletti che qua e là si aprono, preso come sei dal guardare sempre con ammirazione i soliti posti: il Duomo, Piazza della Signoria, Ponte Vecchio, il Lungarno. Ecco, proprio percorrendo il Lungarno degli Acciaiuoli, scendendo da Ponte Vecchio verso Ponte Santa Trinita, si apre un piccolo piccolissimo vicoletto che rientra nella dedalo di vie, piazzette e viuzze che caratterizza un po’ il centro di Firenze (io tuttora di là d’Arno mi perdo!). E seguiamolo, allora, questo vicoletto, così stretto che ci passa a malapena una persona per volta, e vediamo dove ci porta…
Non so perché, ma l’impressione è grande: che ci fa una chiesina minuscola, in una piazza minuscola, appena dietro il Lungarno e chiusa tra alti palazzi medievali? Come fa a starci? Chi ce l’ha messa? E poi scopri che quella chiesina lì c’è da prima che ci fosse il resto e che solo nei secoli è stata circondata e racchiusa da tutti quegli edifici più alti di lei. Quella chiesina è una delle più antiche di Firenze, la sua storia si fonde con la leggenda. Ed è un piacere apprenderla, anche se è scritta su un vecchio depliant attaccato con lo scotch alle inferriate.
La chiesa dei SS.Apostoli a Firenze
Narra la leggenda, nonché un’antica lapide inserita nella facciata, che la chiesa dei Santi Apostoli (ad essi è dedicata da sempre) fu fondata nell’805 da Carlo Magno alla presenza dei suoi paladini. Naturalmente questa storia, pur ricca di suggestione, non è vera, mentre è vero che questa chiesa, che era già considerata antichissima nell’XI secolo, era stata costruita prima del Mille appena fuori le mura romane della città di Florentia. L’edificio originario era costruito presso un antico cimitero di bambini non battezzati (da cui deriva il nome della Piazza del Limbo, in cui ci troviamo); questo fu sostituito nell’XI secolo dalla chiesa attuale che è un vero gioiello del romanico fiorentino: una basilica a tre navate con abside semicircolare. Le sue forme ispirarono il Brunelleschi per il progetto delle chiese di Santo Spirito e di San Lorenzo: nell’elegante evocazione della classicità che piacque al Brunelleschi e che apprezzava anche il Vasari va visto l’impulso che diede il via al Rinascimento. La facciata è in pietra a vista, così come i fianchi, oggi quasi completamente coperti dagli edifici che vi si addossano; anche l’abside, che invece è a vista in un’altra piazzetta semisconosciuta ai più, e il campanile, di cui ci si accorge solo se si alza lo sguardo e che risale al XVI secolo, sono in pietra non rivestita nè di marmi né di intonaco.
Piazza del Limbo credits: http://ilmondo.myblog.it/2011/09/05/chiese-fiorentine/
La sua vicinanza all’Arno non le ha giovato molto nel corso dei secoli: ha sopportato infatti diverse alluvioni, l’ultima delle quali, tremenda, nel 1966, ha procurato ingenti danni ai suoi interni e ai suoi arredi, comprese le opere d’arte che la abbellivano. Sulla parete esterna di uno degli edifici che la racchiudono c’è indicato il livello che raggiunse l’acqua quel famigerato 4 novembre, e anche se non è così alto come in piazza S.Croce, dove secondo me è allucinante, comunque fa impressione lo stesso: praticamente della chiesa emergeva poco più del tetto.
Non crediate che la storia della Chiesa dei SS. Apostoli si esaurisca qui: perché ad essa è legata una tradizione importantissima della Pasqua fiorentina: qui infatti sono custodite le scaglie di pietra focaia che la tradizione vuole provenienti dal Santo Sepolcro di Gerusalemme, donate da Goffredo di Buglione nel 1096 a Pazzino de’ Pazzi durante la Prima Crociata. Cos’hanno di importante queste pietre e cos’hanno a che vedere con la Pasqua? Semplice: con esse la mattina di Pasqua viene acceso il “fuoco sacro” che viene portato in processione da qui fino al Duomo e che serve per l’accensione della Colombina, dando il via allo Scoppio del Carro!
Una volta appresa la storia della chiesa, non si può non restare affascinati da questo cantuccio seminascosto nel cuore di Firenze: poco più in là si aprono le vie della moda, Piazza Santa Trinita con via Tornabuoni si raggiungono in un attimo da qui percorrendo Borgo SS. Apostoli, una via torta racchiusa tra alti edifici medievali che affaccia su Piazza del Limbo, mentre nella direzione opposta si raggiunge l’Olivo che ricorda la strage dei Gergofili e quindi il piazzale degli Uffizi.
Se anzi salite da Piazza Santa Trinita lungo Borgo SS.Apostoli, la piazzetta vi si apre sulla destra: e questa chiesina, piccina, più in basso rispetto a dove siete voi (perché nel corso dei secoli il piano stradale della città si è alzato, mentre la chiesa è rimasta al suo livello di origine), con il sagrato abbellito da piccoli alberini verdi, senza il clamore e la confusione dei turisti che si accalcano nei luoghi più famosi, fa venir voglia di fermarsi, di scendere qui davanti e fare una sosta. Se poi avete l’animo predisposto, potreste trovare in questo piccolo angolo di Firenze pure un certo non so che di romantico. Certo, se siete con la compagnia giusta… ;-)