Questa settimana, introduco un tema tanto stimolante, quanto complesso (e non complicato!) che, per come lo intendo io, è da considerarsi a tutti gli effetti adeguato alla linea di questo blog. Sto parlando del trading in azioni (o ETF)
Spesso quando uso questo termine con i miei clienti, spiego loro che per trading io intendo, l’attività di investimento in tutte quelle opportunità che il mercato offre “ciclicamente”, derivanti da situazioni “particolari” dello scenario macro-economico. Ne sono un esempio, l’oro, l’argento, le materie prime agricole schizzate alle stelle negli ultimi 18 mesi. Lo sono le nuove energie, il bund tedesco, la situazione dei BTP degli ultimi mesi. Sono anomalie del mercato “buone” che, con una strategia ben chiara, posso offrire opportunità di guadagno importanti.
Qua è doverosa anche un’altra precisazione, tutt’altro che scontata:
1) il trading di cui sto parlando, va a completare e non sostituire, la normale attività di pianificazione finanziaria, di cui abbiamo già parlato. Ti ricordo che riguarda la parte del patrimonio “satellite” (di norma pari al 10-20% del patrimonio di almeno € 100.000, complessivi). Non solo è possibile ma è assolutamente corretto.
2) l’obiettivo di rendimento è più elevato della parte “investing” di cui sopra. Direi dal 10% in “su”.
3) è rischiosa.
Dopo la grande ondata di maltempo di quest’ultimo periodo, la voglia di “estate” e di sole è veramente tanta
Inoltre, considerato l’argomento che tra poco tratteremo, il mare, l’estate e le
Torniamo alla nostre, di “onde”. Molto spesso, per non dire quasi sempre, quando incontro un cliente che fa trading, gli chiedo che strategia usi, quali sono le valutazioni che fa, il “settaggio mentale” con cui arriva ad acquistare o vendere un dato titolo. La risposta più frequente, per non dire, quasi “unica” è:”…secondo me l’azione XXX salirà perché è arrivata fino a YYY…” oppure “…io ci credo…e mi sento che…” e così via. Pura “speranza” insomma, dico io
Intendiamoci, una persona decide di fare ciò che vuole dei propri risparmi, ma direi che affidarsi in toto a delle opinioni, magari anche fondate sul buon senso, può essere veramente molto rischioso. Come puntare al casinò sul rosso o il nero.
Oggi ti darò due regole/tecniche di massima per farti un minimo di metodo. ok?
1) L’analisi più importante, e la prima che devi effettuare, è in quale fase del mercato ti trovi. Questo perché le fasi del mercato sono cicliche e si ripetono, sono un pò come le “4 stagioni climatiche” insomma. Anche nella loro imprevedibilità di breve periodo, confermano la loro “affidabilità” nel lungo termine. Per fare questo guarda l’immagine qui sotto:
Fase 2. Fase di espansione e di recupero. E’ quella dove opero io. Dove cerco di comprare e, in molti casi, di accumulare. Qui ti svelo una terza regola (in realtà ce ne sono tante altre), che vale “oro“: non cerco mai di entrare prima che inizi la fase di espansione, quando faccio trading. Non entro quasi mai in fase 1, per usare i termini che ti sto illustrando. Questo perché voglio essere sicuro che il trend in rialzo sia inziato. Ci sto a lasciare un pò di guadagno per strada, ma voglio essere sicuro, di salire sul “treno” quando questo è appena partito
Fase 3. Picco. In realtà assomiglia molto a quale fase? alla fase 1. C’è euforia, gli ingordi continuano ad accumulare, il “parco buoi” inzia ad “entrare” per non sentirsi tagliato fuori da questa “slot-money-machine” e quindi inizia ad investire. I mercati però, iniziano a muoversi in orizzontale, con oscillazioni più ampie della fase 1. Gli indicatori di mercato, evidenziano iperproduzione, inflazione, Pil stabili/in riduzione ecc.). Qui io di norma non faccio ancora nulla.
Fase 4
Sembra tutto facile quindi? purtroppo questo che ti ho spiegato è solo uno strumento che non elimina completamente i rischi, ne le valutazioni soggettive, del trading. Tuttavia è un validissimo modo per evitare “equivoci” madornali e perdite molto, molto dolorose!!!
Veniamo alla regola n. 2. Intanto che impari a leggere i grafici e se vuoi continuare ad operare a “sensazione”, cosa che ti ri-sconsiglio un’altra volta per essere sicuro che tu abbia capito bene, almeno usa gli stop-loss!!!. Tradotto: i ferma-perdita
Cosa sono? semplice: una volta che hai acquistato il tuo titolo, subito dopo (!) inserisci un ordine di vendita del titolo, con validità per tutta la settimana di borsa, con un limite di prezzo fissato calcolando la percentuale massima di perdita che sei disposto a tollerare.
Ti faccio un esempio: se ho comprato n. 20 ETF che investono sul BUND tedesco a 70 € l’uno, ho investito 1.400€ complessivi. Supponiamo che io non voglia perdere più di 280€ (il 20%). Andrò ad inserire un ordine di vendita “permanente” a 56 € per i miei 20 ETF. Se il titolo dovesse scendere, fino a 56,05€ non succede nulla e così do modo al titolo anche di recuperare, se inverte la tendenza. Tuttavia, una volta “toccato” il “pavimento” sotto il quale non sono disposto a “sprofondare” di 56€, la mia banca (con l’home banking mi raccomando!), mi vende in automatico la posizione. Non fare, come i principianti che lasciano cadere in “picchiata” le proprie posizioni con la “speranza” che recuperi. Quindi meglio perdere un dito, se succede, che tutto il braccio!!!
Ora direi che è tutto per oggi.
E’ arrivato il momento che tu provi a prendere in mano la tua “tavola da surf” e inizi a cimentarti: ti allego il grafico delle S&P500 della borsa USA. In che fase siamo ora? non chiederti la prossima quale sarà. Adesso in questo momento quale è la fase più probabile? è facile sai?! rispondimi sotto!