Uno, Fiorentino Sandri, aveva la terra. Un vigneto
di due ettari. L’altro, Mario Pojer, aveva un diploma dell’Istituto Agrario di
San Michele all’Adige, prestigiosa e antica scuola di enologia che sforna a
volte enologi di talento (fra cui Eugenio Rosi). Ed era il 1975.
Da allora il connubio ha resistito al tempo e al mercato ed è diventato sinonimo di eccellenza nell’enologia trentina. Appollaiati sulla collina di Faedo, subito sopra la famosa scuola, fra la Valle dell’Adige e quella di Cembra, i due prodi, da subito, contro ogni previsione iniziarono a sfornare grandi prodotti e successi: il primo vino, il Palai Muller Thurgau ’75, prodotto con tecnologia all’avanguardia in uso in Germania e sul Collio, lo Chardonnay, all’epoca poco conosciuto, una delle prime bottiglie di Nosiola in purezza dall’indimenticabile profumo di mela golden. Straordinari anche i vini dolci, a partire dal’Essenzia, del 1985 di fragranza assoluta.
Crebbe l’azienda e crebbero i vigneti. E ovviamente
crebbero anche i prodotti: i Cabernet con Merlot e Lagrein vanno a costituire
il “Rosso Faye”, vino Top dell’Azienda.
Salendo la collina, via via Nosiola, Traminer, Chardonnay, Sauvignon e
Pinot Nero, per arrivare a 700 mt., al Müller Thurgau.
Sempre in quota ci sono lo Chardonnay e Pinot Nero per le “bollicine”metodo
classico in versione Extra Brut e Rosè Brut.
E da sempre, a fianco della cantina c’è la Distilleria tra le prime a produrre
in Trentino la grappa di monovitigno.
Dalla distilleria escono le grappe, le acquaviti di frutta ed il brandy. Tutti
prodotti nascono rigorosamente da materia prima regionale, gran parte prodotta
in azienda come la vinaccia, le mele cotogne, il ribes, il sambuco, il sorbo
dell’uccellatore, il vino. Laddove non producono direttamente i due hanno
ricercato la frutta in microzone di produzione con i migliori caratteri
qualitativi ed aromatici.
Il Brandy dal 1986 nasce da alcuni viaggi di studio in Francia, nelle zone del
Cognac e dell’Armagnac. Pojer e Sandri vinificano dell’uva, con lo scopo di
produrre un vino base da distillare usando due vitigni locali, la Schiava delle
zone più alte della collina di Faedo ed il Lagarino della alta Val di Cembra.
Poi aspettano pazientemente per dieci anni la maturazione del vino distillato
in barrique e la loro pazienza viene premiata: nel 1997 nasce la prima
acquavite “Divino”, vendemmia 1986.
L’ultimo nato ha un nome che sembra il manifesto programmatico di questi due
maghi della cantina e dell’alambicco: “MERLINO”, ottenuto unendo un mosto di
Lagrein parzialmente fermentato di 4 – 5 gradi di alcol fortificato dal loro
brandy invecchiato 15 anni. Connubio e summa delle due attività di oltre un
trentennio insieme. Un vino italiano che davvero regge l’abbinamento al
cioccolato.
Una continua crescita e continua ricerca
dell’innovazione al servizio della qualità del prodotto con una filosofia
invariata: migliorare e personalizzare il prodotto, riducendo
al minimo le aggiunte esogene quali la solforosa e la bentonite, dimenticando
enzimi, chiarificanti, gomma arabica e altre diavolerie. La magìa di Pojer
& Sandri non ha bisogno di artifici.