Poker Online, anche Chilipoker abbandona il mercato francese

Da Poli @PoliPoker_

Un altro operatore del settore online gambling ha deciso di abbandonare il mercato francese in quanto assolutamente incompatibile con l’idea di redditività che dovrebbe essere il comune denominatore di ogni attività imprenditoriale.

Ultima in ordine di tempo a decidere di abbandonare il territorio transalpino è Iliad Gaming, la joint venture tra il gruppo Iliad e Chiligaming che opera con i siti Chilipoker.fr per il poker e Chilipari.fr per le scommesse sportive. Secondo quanto dichiarato da Iliad Gaming sono stati persi 4 milioni di euro negli ultimi due anni, di cui 2,8 solo nel 2011, arrivando così ad una situazione in cui l’unica strada percorribile era quella dell’uscita.

La chiusura definitiva è prevista per oggi, 9 luglio, e la restituzione dei fondi ai giocatori verrà effettuata entro i quindici giorni che seguono. In un articolo pubblicato su La Tribune, Thomas Reynaud, Chief Financial Officer di Iliad, ha crtiticato l’attività del regolatore francese ARJEL affermando che il perso dell’aliquota fiscale incidono e impoveriscono la competitività del mercato e scoraggiano gli utenti francesi a giocare sui siti regolamentati.

Per motivi analoghi, dal 2011 ben 7 operatori, tra cui Microgames e TitanBet, hanno deciso di abbandonare l’esoso mercato francese.

Secondo Jean-François Vilotte, Presidente di ARJEL, la colpa non sta nella onerosità delle aliquote fiscali, ma risiede nelle scelte strategiche degli stessi operatori.

In un intervista rilasciata a Gambling Compliance la settimana scorsa, Villotte ritiene che il calo del 5% registrato nel comparto del poker cash game non rappresenta un fatto che deve essere semplicisticamente ricondotto all’organo regolatore, esso invece deve essere interpretato come monito per i possessori di licenza ad aumentare la capacità attrattiva delle loro offerte.

 

Inoltre, sempre secondo Vilotte, una parte del problema è individuabile nella natura volubile dei giocatori francesi che si muovono da un gioco all’altro. Lo stesso, poi, ha suggerito che gli operatori dovrebbero chiedersi le ragioni dietro la scelta di giocare ad un gioco piuttosto che ad un altro.

Nonostante la difesa dell’operato della ARJEL da parte del suo Presidente fosse attesa ed è ampiamente comprensibile, crediamo lo stesso Vilotte dovrebbe fare un passo indietro e prendere in considerazione alcuni dei consigli che ha saggiamente offerto ai propri licenziatari.

Il settore del gambling online dopo un paio di anni di boom è in sofferenza e tale status non può e non deve essere addebitato all’incapacità strategica degli operatori.

Quando un settore soffre e ben 7 operatori decidono di lasciare il maggiore dei soli 4 mercati regolamentati europei, il Presidente Vilotte dovrebbe fare un passo indietro e consultarsi con i suoi collaboratori per fare le scelte politiche che possono aiutare il comparto a superare il momento difficile.