Poker online: Spagna ed Italia verso mercato comune nel 2013

Da Poli @PoliPoker_

L’idea di un mercato comune del poker online sembra prendere sempre più forma e nuove conferme arrivano dal direttore generale della commissione spagnola sul gioco, Enrique Alejo, il quale in un’intervista al sito spagnolo Poker Red ha indicato il 2013 come anno di unione dei due bacini di utenza.

Secondo quanto dichiarato da Alejo, l’obiettivo sarebbe quello di arrivare ad una disciplina unica per il poker online, finalizzata alla condivisione dei player grazie alla creazione di un mercato comune per il poker online. Si tratta di un progetto la cui possibilità di realizzazione è stata discussa in un incontro tenutosi il 19 ed il 20 giugno scorso ed al quale hanno partecipato gli organi regolatori di gioco di Italia, Spagna, Francia e Portogallo.

Un secondo incontro è previsto per il prossimo dicembre, ma lo stesso direttore spagnolo ha affermato di avere in programma una serie di confronti con l’Italia già dopo l’estate; l’intento è quello di unire dapprima i due bacini al fine di mitigare il caos che, dalla regolamentazione del poker online lo scorso 1 giugno, sovrasta su mercato spagnolo ma anche quello di far sì che i tanti giocatori iberici che hanno abbandonato le sale nazionali vi facciano ritorno.

Per quanto riguarda i tempi dell’intesa con l’Italia, Alejo non è riuscito a fornire una data precisa, infatti, come da lui affermato: “A settembre o ottobre ci incontreremo con AAMS italiana ed allora sarà possibile fare una stima più precisa sul tempo che sarà necessario per arrivare a tale accordo”. Sul momento in cui i player spagnoli e quelli italiani potranno giocare agli stessi tavoli, Alejo ha detto che forse entro l’inizio dell’anno è troppo presto ma entro l’anno sarà sicuramente possibile.

In merito alla partecipazione francese il direttore spagnolo ha precisato che essa è meno imminente, in quanto nonostante si siano mostrati favorevoli al progetto, stanno mostrando un minore interesse ad agire nei tempi prefissati.” Forse – ha poi aggiunto – vedendo che il sistema italiano/spagnolo funziona bene saranno più motivati a partecipare”.

Il fine ultimo di questa nuova direzione risiede nelle intenzioni di contrastare la costante diminuzione di incassi che caratterizza il settore. Un calo che secondo gli esperti è riconducibile al fatto che gli organi regolatori di Spagna, Francia e Italia non hanno capito che il poker presenta caratteristiche diverse dagli altri giochi che essi controllano e che proprio in base a tali differenze esso deve essere tassato e regolamentato.