Il gruppo del Legia ha già avuto molte soddisfazioni, ma non abbastanza…
TECNICA (Varsavia). Ultimissime calcio dalla fredda Polonia: arriva il Legia. Detto così, in realtà, non appare una vera minaccia, ma i punti persi in Danimarca dalla Juventus fungono da preavviso per tutte quelle compagini che sono convinte di iniziare il match con tre punti già in tasca. La Lazio, quindi, che dai bianconeri di lezioni ne ha già avute due in un mese, farebbe bene a scendere in campo consapevole di essere sullo 0-0, conscia del fatto che per vincere bisogna far più gol dell’avversario.
L’avversario, appunto, è il Legia Varsavia, formazione che in patria non ha rivali: la squadra della capitale è infatti reduce da uno strepitoso “doblete”, essendo detentrice del’Ekstraklasa e della coppa nazionale (terzo anno consecutivo). In realtà questo dominio territoriale mancava da molti anni, tant’è che il titolo di Campione di Polonia non passava dalla sede del Legia da sette anni, soprattutto a causa della crescita del Lech Poznan.
Il punto forte della formazione allenata da Jan Urban è indubbiamente la forza fisica, con cui la squadra solitamente impone il proprio ritmo agli avversari e spezza le trame di passaggi con contrasti a dir poco decisi. Anche sui calci piazzati la prestanza fisica dei polacchi è pericolosa, anche se non si può paragonare il livello medio del calcio nazionale con le avversarie che il Legia troverà in Europa League. Proprio per questo la Lazio dovrà puntare sulla maggiore esperienza dei giocatori a disposizione di Petkovic e, ovviamente, sulla miglior qualità del gioco. Tuttavia il tecnico bosniaco dovrà preallarmare i propri calciatori, consigliando loro di non peccare di leziosità, proprio a causa delladeterminazione della squadra ospite. L’anima della squadra è il capitano croato Vrdoljak, anche se il giocatore più esperto è il terzino Wawrzyniak, spesso nel giro della nazionale polacca. Attenzione anche all’esterno Kosecki, capace l’anno scorso di segnare 9 volte in campionato.
Urban opterà probabilmente per un 4-5-1 molto solido in centrocampo, senza schierare dal primo minuto il bomber Dvalishvili, preferendo un Saganowski in forma smagliante. Ecco l’undici che dovrebbe cominciare dal primo minuto:
Kuciak; Rzeźniczak, Junior, Jodłowiec, Wawrzyniak; Vrdoljak, Furman, Ojamaa, Radović, Kosecki; Saganowski
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