Questo progetto, a differenza di tutti gli altri in cui ho lavorato precedentemente, è fortemente scadenzato dai ritmi della natura, e anche se fossimo provvisti di imbarcazioni super moderne nulla potremmo fare per contrastarne il decorso. Le giornate in cui il mare si rifiuta di farsi navigare o le giornate in cui le maree ci costringono a levatacce alle 4 di mattina sono molte. Le popolazioni sono abituate, nessuno si stupisce se per 5 volte consecutive si sono presi accordi con le Comunità per andare a fare attività e per 5 volte non ci è riusciti.
Arimba, per via della lontananza, dei banchi di sabbia che si incontrano lungo il percorso e di un tratto di mare aperto in cui si naviga, è particolarmente svantaggiato e verrebbe voglia di arrendersi di fronte alla difficile logistica, ma i pescatori sembrano davvero motivati, come poter deluderli? Bisogna imparare ad essere fatalisti, anche qui il “pole-pole”(piano-piano), già sperimentato in Kenya e Tanzania, è la chiave del successo. Erano stati gli stessi abitanti di Arimba che ogni qual volta li ho chiamati di mattina presto per dire loro che ero imbarazzata, ma non potevamo raggiungerli per il vento o altre cause, mi hanno risposto pole-pole, non aver fretta, arriverà il giorno. La scorsa settimana quasi senza preavviso abbiamo deciso di partire, c’erano le condizioni climatiche giuste, non potevamo permetterci di perdere l’occasione. Con Arimba si è concluso il ciclo dei focus group coi pescatori e CCP, ora conosciamo meglio l’area di intervento, i beneficiari e i loro bisogni, siamo pronti e impazienti di iniziare qualcosa di più pratico: i trainings! I pescatori di Arimba ci hanno sorpreso, nonostante l’isolamento, sembrano ben organizzati e conoscono il ruolo che hanno e l’importanza di quello che fanno per la conservazione dell’ambiente marino.
Ad Arimba abbiamo incontrato anche gli studenti della scuola elementare, bambini chiassosi di tutte le età, che preferiscono andare a pesca con i genitori piuttosto che rimanere in aula. Il livello di analfabetismo è molto alto, quasi totale se si considera la componente femminile della popolazione, i maestri hanno un ruolo non facile per far comprendere l’importanza dell’educazione ai genitori. Il progetto presto inizierà la componente di sensibilizzazione ambientale coi “gruppi verdi” di studenti.
Chiara Spicciarelli
Esperta di pesca del progetto Pharo
[altre foto del progetto si trovano sulla galleria di facebook]
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