Polenta fritta

Da Jo
Lo faccio apposta.
Ogni volta che sono alle prese con la polenta ne cuocio una bella pentola in modo che ne avanzi sempre, così ho la scusa per riciclarla, pasticciandola con formaggio, abbrustolendola oppure friggendola.
Certo la mia polenta abbrustolita non avrà mai il sapore di quella che mia nonna Salute scaldava sulla stufa a legna; il sapore che assumeva quella, e la crosticina bruna che sapeva di legna e fumo, non si possono replicare sul gas o sotto il grill del forno.
Fritta invece è uguale, cambia solo il formato. Io la taglio a cubi di 2x2 cm.
Passata in un velo di farina, e tuffata nell'olio di arachidi caldo al punto giusto, forma una crosticina croccante all'esterno mentre all'interno rimane morbida e cremosa.
Se invece voglio preparare frittelle la condisco ancora a caldo con salsiccia, formaggio, verdure o pasta di salame, poi la friggo a cucchiaiate e servo i fritti caldi o appena tiepidi.
Uno snack fantastico e goloso.
Quando è fritta si accompagna a salumi e formaggi ma è perfetta anche da sola o come sostituto del pane.
Per ricavarne dadi perfetti la faccio raffreddare in stampi da plum, poi la sformo a la taglio a fette spesse e successivamente a cubi.
Quella usata in foto è di farina di mais rostrato rosso di Rovetta, ma qualsiasi tipo di farina, gialla o bianca, andrà bene.
-ricetta-
un bel pezzo di polenta avanzata
farina bianca
olio di semi di arachidi, abbondante
sale
Dopo aver ricavato dadi delle stesse dimensioni dalla polenta scaldo una padella con abbondante olio di semi e quando è arrivato alla giusta temperatura, sui 180°, metto 4/6 cubi alla volta, dopo averli rotolati nella farina.
Li rigiro con una paletta facendoli dorare in modo uniforme poi li scolo su carta da cucina.
Li servo con un pizzichino di sale, se non li accompagno a salumi.