Democrazia a portata di click
«I giovani sono ormai lontani dalla politica? Ma dove sono?» si domanda turbato Otto Faccialibro, webmaster del miglior sito di politica dell'anno in Italia, www.bismarck.it, la piattaforma (o social network) che permette a chiunque di fare le veci di un politico, anche se in un mondo in stile Habbo. «La risposta è ovvia: in un social network qualsiasi o in un MMORPG, in linea di massima».«Bisogna andare oltre il voto elettonico e sfruttare al meglio internet per mettere la democrazia in un click: Travian può essere un laboratorio politico per imparare tutto sul concetto di alleanza; o ancora, si può reinterpretare il concetto di referendum come strumento di democrazia diretta in stile wiki: basta provare ad immaginare di poter far riscrivere i quesiti referendari a tutti gli utenti, che poi li controllano, li modificano e li votano grazie ad una netiquette ben precisa, come se si trattasse della pagina wikipedia di Beppe Grillo».«Manca la connessione, governo wiki», sarà il motto di questa nuova tendenza, parafrasando la celebre frase "piove, governo ladro", secondo un webmaster esperto in materia di politica ed informatica come Demo Crazia.
Dopo il recente E-G8 (o EG8), la riunione organizzata da Sarkozy tra i governi del G8 (che hanno appena finito di riunirsi un po' a Daeuville) con i maggiori esponenti dell'informazione e di internet a livello mondiale, interessa realmente sapere quale sia il nesso tra il potere politico e la rete con le sue infinite possibilità di trasmettere grandi quantità di informazioni. Tornano di moda dei termini un po' geek come wikicrazia o governo user generated.: ma quali sono i rapporti tra democrazia ed internet? Esiste la politica 2.0? Può essere una modalità per ricreare un legame tra i cittadini (in particolare, i giovani) e la politica lato sensu?
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