Alle elezioni nazionali del 24 e 25 febbraioRivoluzione civile raccoglie il 2,2% di voti alla Camera e l'1,8% al Senato: non riesce ad eleggere nessun deputato e nessun senatore e lo stesso Antonio Di Pietro resta quindi fuori dal Parlamento. Negli stessi giorni delle politiche si svolgono anche le elezioni regionali in tre regioni: alle regionali laziali l'IdV appoggia il candidato di Rivoluzione CivileSandro Ruotolo, ma non viene eletto nessun consigliere regionale; alle regionali lombardeaderisce alla coalizione di centro-sinistra a sostegno di Umberto Ambrosoli, ma anche in queste elezioni viene eletto nessun consigliere; alle regionali in Moliseinvece viene eletto come consigliere il primogenito di Di Pietro, Cristiano.
Oggi
Ignazio Messina presenta Davico, "confronto costruttivo con governo" L'Italia dei Valori, con l'adesione dal gruppo Gal del senatore Michelino Davico, torna a Palazzo Madama,
Da: CN Targato CN - Quotidiano on-line della Provincia di Cuneo
L’incredibile “pesce d'aprile” di Michelino Davico: un tempo sottosegretario gli Interni della Lega Nord, oggi senatore dell’Italia dei Valori
Il 51enne braidese sposa il partito “dei magistrati” proprio mentre la Procura di Torino indaga su un presunto finanziamento sospetto da 50mila euro alla “Monviso-Venezia”, la società presieduta da Davico ed organizzatrice del “Giro ciclistico della Padania”
Michelino Davico, a destra, qui con Renzo Bossi sul palco del "Giro ciclistico della Padania"
Niente futuro in casa Angelino Alfano – sotto la bandiera del Nuovo Centro destra – per Michelino Davico come invece si voleva e si vociferava da tempo. Bensì l’Italia dei Valori di quell’Antonio di Pietro che la cronaca ricorda più per essere stato il PM dell’inchiesta milanese soprannominata “Mani pulite” che non per il suo peraltro neppure troppo lungo fare parte del Senato della Repubblica. Cinquantaquattro anni da un mese esatto, Davico era stato eletto alle ultime politiche nelle liste della Lega Nord ma è passato nel gruppo Misto dopo aver votato la fiducia al governo di Enrico Letta. In passato, con il quarto Governo Berlusconi aveva ricoperto il prestigioso incarico di sottosegretario all’Interno. Ora quello che un tempo, quando ancora si era soliti stupirsi dei cambi di casacca a partita iniziata, si sarebbe chiamato il “salto della quaglia”. Che è così strano ed abnorme da odorare di “pesce d’aprile” lontano un miglio.