Il caos egiziano è molto istruttivo. In primo luogo ci insegna che poco importa chi ottenga e detenga il potere, poiché il popolo passa solo dalla padella nella brace o viceversa, in un’altalena infinita. Inoltre comprendiamo che non possono essere gli uomini a salvare l’umanità: le classi “dirigenti”, o per manifesta incapacità e/o perché pilotate da potentati occulti, agiscono sempre contro gli interessi della collettività. L’integralismo islamico è deplorevole, come qualsiasi fondamentalismo, ma l’egemonia dell’esercito non è un optimum, specialmente se i militari esacerberanno gli animi con la repressione e provvedimenti coercitivi, forieri di ulteriori tumulti. Non sarà poi l’aeronautica egiziana a coordinare le operazioni di Biogeoingegneria nella terra dei Faraoni, il cui cielo è senza dubbio chimico? [1]
Evitare di schierarsi in modo manicheo è sempre consigliabile. Tra l’altro i dissesti sociali ed i tracolli economici, spontanei o programmati che siano, sono considerati utili dalle élites sataniste. Se i cittadini ne avessero coscienza, eviterebbero di sostenere in modo partigiano uno o l’altro movimento o fazione o partito, sapendo che ai vertici sono tutti uguali e tutti d’accordo nella spartizione di denaro e privilegi, offerti loro da chi agisce dietro le quinte.
E’ necessario dunque evitare di concentrare la propria attenzione su questa sorta di teatro kabuki, che è la prassi dei governi a livello nazionale ed internazionale, per provare a cogliere le dinamiche interne e segrete sottese agli eventi. In poche parole, è necessario valicare i confini della politica, la cui disamina delle componenti socio-economiche e strategiche non è del tutto inesatta né inefficace, ma parziale e talora angusta, per gettare uno sguardo nell’area off limits della meta-politica.
Così, solo per portare un paio di esempi, ho letto con piacere un recente articolo del Professor Francesco Lamendola che ha denunciato il servilismo dei cialtroni italiani nei confronti di Sion, in un pamphlet intitolato “Riti d’iniziazione e riti di umiliazione”. Tuttavia siamo ancora nell’àmbito di una concezione politica, per quanto lucidissima e tagliente. E’ doveroso salire un altro gradino, ricordando che la patetica adulazione dei quaquaraqua italioti e stranieri si esercita nei confronti dei Sionisti come nei rispetti dei papi. I Khazari sono pur sempre dei camerieri, anche se molto influenti: i Rothschild da secoli amministrano il fantastico patrimonio del Vaticano. Il criminale Henry Kissinger è stato consigliere personale di Benedetto XVI!
Suscita perciò altrettanto disgusto vedere il pellegrinaggio dei “nostri” rappresentanti da papa Bergoglio da cui probabilmente prendono ordini o con il quale concertano strategie per attuare i loro diabolici piani di dominio planetario. Vedere Napo orso capo ed il cattolicissimo Enrico Letta che sono ricevuti dal pontefice di turno, fra salamelecchi, baci e strette di mano massoniche, è una laida testimonianza di piaggeria, di vile, umiliante sottomissione.
Un breve excursus su papa Francesco: colui si è rivelato un bluff, come era stato predetto da alcuni analisti. Dietro i suoi discorsi deamicisiani e demagogici, si nasconde un marpione, protagonista, da buon Gesuita, delle trame mondialiste tese all’instaurazione di uno stato ecumenico di stampo totalitario.
Saliamo ora qualche altro gradino ed apprezzeremo l’articolo “Parole nel vuoto”, scritto dal curatore di Freeskies. Qui si squaderna una trasparente, rivelatrice, epifanica visione meta-politica. E’ uno sguardo profondissimo oltre le apparenze, di là dalle cronache ufficiali ed oltre pure le indagini più scaltrite. E’ naturale che un affresco così preciso e simile ad un quadro iperrealista: provoca nell’osservatore perplessità e persino ribrezzo di fronte ad una realtà esibita con tanta cruda, impietosa esattezza. Eppure, dopo aver letto questo studio, una persona dotata di discernimento dovrà commentare come lo scrittore André Gide, dopo che ebbe completato “Il mondo come volontà e rappresentazione” di Schopenauer: “E’ proprio così!”.
Vero è che il disegno tracciato è ritenuto dai più inverosimile, anzi impossibile. Chi potrà mai accettare la pazza idea che l’umanità sia il bestiame degli Altri e la storia un immenso, millenario inganno? Chi potrà mai vedere nel Transumanesimo il passo fatale verso l’ultima mutazione antropologica? Ecco la ragione dello sconsolato titolo “Parole nel vuoto”.
Non siamo neanche più le voci di coloro che gridano nel deserto, ma gli echi fievolissimi di quelle voci, ormai quasi impercettibili.
Articoli correlati:
Tanker Enemy, Il progetto LOFAR ed il C.I.C.A.P., 2012
F. Lamendola, Riti d'iniziazione e riti di umiliazione, 2013
Freeskies, Parole nel vuoto, 2013
[1] La “Politeia” di Platone e la stessa vita del filosofo greco dimostrano quanto sia arduo delineare un sistema politico efficiente ed equo. Le idee collidono con le circostanze concrete, le teorie, anche quelle più nobili, o sfociano in pericolose utopie o cozzano con un’umanità che rispecchia e spesso moltiplica i difetti dei ceti dirigenti. La società pare ingovernabile, anche quando è inquadrata – ed è oggi la situazione più diffusa – nei plotoni dello stato-Leviatano.
Che il popolo, chiunque governi, è sempre vessato è intuizione di uno scrittore “minore” come Fedro. Fedro vale più di tanti “esperti” di politica, economia, società etc.? Sì.
APOCALISSI ALIENE: il libro