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Politica : RENZI, LO SBRUFFONE DI PAESE CHE SA FARE DANNI, SOLO DANNI – SE LA SITUAZIONE NON FOSSE TRAGICA CI SAREBBE DA SCOMPISCIARSI DAL RIDERE

Creato il 04 gennaio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
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Achille Lauro, propugnatore del laurismo

di Roberto Renzetti. Dico questo perché se potessimo tutti per un istante sollevarci un poco dalla nostra condizione, volare alto e dimenticarci del tempo, guardando la situazione italiana a guida di una banda di dilettanti ci metteremmo a ridere a crepapelle. Vi rendete conto che abbiamo al potere una banda di piccoli provinciali che, solo in Italia, hanno preso il potere con il sostegno di massoneria, banche e finanza, senza colpo ferire. Chi ha ferito è stato il Gran Massone Napolitano che ha indirizzato tutti i suoi alla corrispondenza d’amorosi sensi con Gelli e con personaggi alla Verdini. Come al solito Massoneria e Criptocattolici hanno messo le zampe sull’Italia prostrandola ad altri poteri sovranazionali.

Ho più volte ricordato che ormai abbiamo perso la sovranità. Che ogni norma qualificante nel bene o nel male (a mio giudizio solo nel male) proviene da OCSE, FMI, UE, BCE, da organismi che noi non abbiamo mai votato ma al servizio dei quali qualcuno ci ha sistemato.

Per quanto ne so tutto inizia con la caduta dell’URSS, quando si inizia a lavorare per instaurare un Nuovo Ordine Mondiale.
Ricordo che ero a Barcellona quando, nel febbraio del 1992, fui invitato ad un incontro con il nostro ministro degli esteri, Gianni de Michelis (Presidente del Consiglio era Andreotti). Il personaggio era sudato e perdeva liquidi dai suoi riccioli sporchi ma pontificava, raccontandoci le meraviglie degli accordi che aveva firmato a Maastricht. Ascoltai con attenzione e quel discotecaro non disse nulla che riguardasse quanto stiamo vivendo.

Poi vi fu tangentopoli, poi qualche periodo di transizione, poi speravamo in una rinascita ma venne Berlusconi che gli italiani votarono in massa. Durò poco perché Bossi ruppe l’alleanza sulla vicenda delle pensioni che aveva scatenato proteste popolari di massa a guida sindacale (era ancora un’epoca potabile).

Finalmente la Liberazione che, sempre con riferimenti al ribasso, ci dette Prodi. E qui, lo capii dopo, iniziò la mia (prima) incredulità, (quindi) distacco, (fino all’)odio rabbioso verso una coalizione politica che NON aveva nulla a che fare con la sinistra.

Guardate ora indietro e chiedetevi se quel governo avrebbe dovuto o meno avvertirci del dove stavamo infilandoci con la UE. Di più: Prodi e Ciampi furono accesi sostenitori dei trattarti firmati. Ci magnificavano l’Unione che era già allora solo per banche, finanza, evasori, trafficanti, … Chiedo solo un’onesta comunicazione. Niente! Non solo: quel governo aveva dentro alcuni ministri che iniziarono a mettersi al servizio dell’indegna Europa. Un paio di esempi: Luigi Berlinguer che scrisse la sua riforma della scuola sotto dettatura OCSE, inizio del disastro scuola addirittura peggiorato da Renzi; Tiziano Treu che flessibilizzò il lavoro in modo indegno (poi vi erano altri inutili ministri che non si sa bene se capivano cosa facevano, come Veltroni ed altri che sapevano bene cosa è il potere e come va coniugato, come Bassanini).

Ma c’è ancora dell’altro. Noi che in Italia tifavavamo con passione per una coalizione politica non ci rendevamo conto che quella parte politica era già alleata in modo ferreo con l’altra part politica, la destra, nella gestione dell’Europa (e del resto, mentre sentiamo lamentele da destra e da sinistra su alcuni provvedimenti presi in sede europea, sia la destra che la sinistra sono alleati in una grande coalizione nella gestione europea).

Ecco perché oggi siamo sbandati e, a parte gli scemi ed i tifosi scalmanati del proprio partito, non riusciamo a capire dove dirigerci per cambiare radicalmente la situazione, fermo restando che questa Europa FA SCHIFO.
Ed anche se crediamo di averlo capito soffriamo subito delle grandi delusioni (lo dico in quanto sostenitore della lista TSIPRAS alle passate elezioni europee).

Non facci discorsi complicati ma quelli semplici che sfuggono ai nostri politici che però meritano almeno un cenno per dire loro ciò che meritano.
Vi sono dei furbastri che hanno capito che con la politica si possono fare fortune e per fare queste fortune basta costruire cordate ed assicurarsi il sostegno (poi ricambiato abbondantemente) di potentati economici o congregazioni meglio se religiose. Serve avere le abilità dei venditori ambulanti, una parlantina sciolta … e BASTA. La competenza non esiste. Se fate caso i più preparati dei nostri politici sono laureati in giurisprudenza e quindi sono, se trovano un posto dove fare esami facili, azzeccagarbugli, inutili chiacchieroni che ti coniugano un verbo ed il suo contrario. Senza tema di essere smentito sempre più i politici sono incompetenti, bugiardi, trasformisti e corrotti. Riescono a mantenersi solo perché si costruiscono faraoniche corti di cosiddetti esperti (che paghiamo noi) che poi non lo sono tanto perché amano rendere comprensibile il gutturale del ministro trasformandolo in un testo leggibile (anche se con errori di logica, ortografia e sintassi. Potete rendervi conto di ciò solo ragionando sul nostro sistema giudiziario in cui può accadere di tutto e certamente accade che se si entra in un processo ci si trova con una vita rovinata per gli anni di attesa e per le assurdità interpretative di testi scritti nel modo suddetto. Comunque gli avvocaticchi in Parlamento difendono bene la loro lobby se solo si pensa che solo in Italia prolifica la professione forense: a Roma, ad esempio, vi sono 24 mila avvocati, lo stesso numero di avvocati operante in Francia.

Poi sui politici, anche sui loro crimini, si potrebbe scrivere a lungo ma mi fermo qui. Passiamo invece a quanto si decide oggi sulla nostra pelle. Ci debbo naturalmente mettere parte della mia vita di pensionato che ha superato i 70 anni.

La prima questione riguarda il LAVORO, soprattutto quello dei giovani. Ebbene questa grave vicenda è legata alla legge riguardante le pensioni. Nel 2012 un governo sostenuto da destra e da sinistra e patrocinato dal Massone Napolitano, ha varato la Legge Fornero in ottemperanza alle richieste UE. In pratica si allungava di 7 anni il periodo di permanenza al lavoro. Conseguenza ovvia: coloro che erano in attesa che si liberassero dei posti sono stati parcheggiati per 7 anni con conseguenze sociali gravissime, con progetti familiari perduti, con l’impossibilità di acquistare casa, con un peso notevole che si scaricava sulle famiglie di origine. Inoltre questa riforma infame si sommava a quella che trasformava la pensione in contributiva, con la conseguenza che a parità di soldi versati in contributi si andrà a prendere molto meno di pensione (questa è un’altra richiesta dei mercati liberisti ed assassini: basta con il welfare, con la pensione che dà lo Stato, ognuno si paghi la sua pensione facendo un’assicurazione aggiuntiva. Sulla stessa linea funziona il graduale smantellamento della scuola pubblica e della sanità). Ora se si inizia a lavorare a 35 anni, anziché a 25, per arrivare a pensioni degne (comunque sempre più basse delle analoghe basate sul sistema retributivo) occorre lavorare fino a poco prima dell’estrema unzione.

Veniamo ora ai pensionati attuali, quelli fortunati come me che prendono una pensione calcolata con il sistema retributivo.
Queste pensioni sono bloccate da 6 anni e nonostante la Corte Costituzionale abbia detto che dovevamo essere risarciti, Renzi ha fatto il suo comodo ed a qualcuno ha dato qualche spicciolo per il caffè e per depositare la rimanenza in Banca Etruria. Queste pensioni sono il bancomat del governo per ogni idiozia decide di fare. Aumentano tasse statali, regionali, comunali e noi ci troviamo con la pensione che decresce automaticamente. Quando poi l’età avanza si pongono gravi problemi con l’assistenza sanitaria. Ora non ti ricovera più nessuno in ospedale dove puoi fare tutte le analisi che occorrono ed avere tutte le medicine senza pagare nulla. Ora vai dal medico di famiglia che ti ricetta una caterva di medicinali e di analisi. Inizi un calvario che dura mesi se non anni con spese davvero folli in tichet e medicinali, per non dire di quelli che devi pagarti da solo. Credo che Renzi ed il suo compare dell’OCSE, Padoan, stiano portando avanti con determinazione questo metodo per ammazzare direttamente i vecchietti, fatto che sgraverebbe il sistema pensionistico di inutili pesi.

Ma Renzi è un vero cagnolino al guinzaglio dei potenti europei (da noi fa la voce grossa ma quando va in Europa si accuccia, tira fuori la lingua e scodinzola appassionatamente). Ha tolto un pezzo importante ai diritti dei lavoratori, l’articolo 18, che dava qualche garanzia rispetto all’arbitrio padronale. Ora si può essere licenziati in qualunque momento senza avere né motivazioni né giustificazioni.

Non solo. Avrete tutti seguito le acrobazie di Renzi per ammazzare la nostra Costituzione che, lo ricordo, è nata dalla Resistenza contro il Nazifascismo. Ebbene non è un caso che l’operazione è stata fortemente auspicata dai mercati finanziari ed in particolare dalla Banca d’Affari americana Jp Morgan. Riassumo qui il dettato di tale banca del maggio 2012 ma chi vuole leggere il documento originale lo trova, in inglese, a questo link: https://culturaliberta.files.wordpress.com/2013/06/jpm-the-euro-area-adjustment-about-halfway-there.pdf ). Dicono i banchieri americani: “Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica (…) Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea”. I problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che “i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo”.

E per colpa delle idee socialiste insite nelle costituzioni, secondo Jp Morgan, non si riescono ad applicare le necessarie misure di austerity. “I sistemi politici e costituzionali del sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti; governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo; e la licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)”.

Quindi Jp Morgan, dopo avere attribuito all’Europa l’incapacità di uscire dalla crisi per la colpa originaria della forza politica dei partiti di sinistra e delle costituzioni antifasciste nate dalle varie lotte di liberazione continentali, ammonisce che l’austerity si stenderà sul vecchio continente “per un periodo molto lungo”.

E’ chiaro che il nostro ducetto con la sua banda al seguito sta attuando i dettami di Jp Morgan e che o noi ci difendiamo o saremmo schiavizzati per il resto della nostra vita.

Tralascio ora le squalide vicende delle bande massoniche toscane con entrature in banche che poi falliscono per i denari elargiti agli amici ed agli amici degli amici (ma Claretta resta sempre vergine) ed accenno ai problemi causati dallo smog.

Anche qui abbiamo un ministro che forse sa fare la partita doppia ma certamente ignora l’ABC dell’ambientalismo e la cosa è comprensibile se si pensa che dalle sue parti bazzica un inutile caciottaro di Sora, sublime trasformista ed ignorante. Parlo di Ermete Realacci con precedenti in Lega Ambiente (come Testa di Chicco) ed arrivato così in alto perché portava le borse di Mattioli e S calia quando, ahimé; ambiva a laurearsi in fisica rimanendo invece un comune impreparato su tutto. Ebbene, questo governo, non sazio di Boschi, Guidi, Madia, Lorenzin, Padoan, Franceschini, Alfano, Pinotti, Gentiloni (noto perché gioca a tennis con il caciottaro), Martina, Poletti (uno del PCI, orrore!), Giannini, Orlando, non sazio appunto di questo mazzo di incompetenti e servili al padrone, ha addirittura messo un commercialista all’Ambiente. Il commercialista Galletti, commercialista di Casini, sa di ambiente come io riesco a lavorare ad uncinetto cimentandomi con il punto Palestrina. I provvedimenti presi per lo smog, anche qui, sarebbero da sganasciarsi dal ridere, se dietro on vi fosse l solita tragedia che colpisce questo Paese più che mai.

Ridurre la velocità delle auto a 30 km orari non solo è misura idiota ma aggrava l’inquinamento (auto che vanno più piano vanno a marce ridotte ed emettono più fumi con il motore che si scalda di più e comunque ci faccia conoscere il rappresentante dei Galletti Vallespluga un lavoro scientifico in cui si mostra ciò che afferma. Ridurre di 2 gradi il riscaldamento domestico? Anche Galletti vuole ammazzare gli anziani per risparmiare? Ma poi si farà una qualche differenza tra impianti oppure sono tutti uguali? Mai pensato Galletto mio che i problemi nascono da fabbriche che producono per il massimo profitto con macchinari obsoleti (tipo ILLVA)? E che dire della rottamazione dei veicoli per il trasporto pubblico su gomma? E del fatto che in Italia si sono ammazzate le ferrovie per il trasporto locale investendo tutto sull’alta velocità? Insomma se ne potevan dire e anche di più se a fianco di Galletti vi fossero stati altri ministri (trasporti e sanità) perché i problemi non sono parcellizzati come credono le bestie governative ma sono interdisciplinari.

E adesso mi fermo ricordando solo un altro capolavoro renziano. Paolo Mieli è amico del cuore di Renzi e non a caso da un poco di tempo è diventato il prezzemolo TV: appare dovunque ed opina su tutto. A lui è affidato il programma di Rai3 La Grande Storia. Due giorni fa stavo vedendo il programma sulla storia dei giubilei. Superficiale come lo è sempre Mieli, esaltante ogni aspetto ecclesiastico, aspettavo comunque le vicende del Giubileo del 1600 che iniziò con il rogo di Giordano Bruno. Niente: ha parlato di tutto lo storico alle vongole, meno che fare un riferimento, seppur minimo alla Chiesa che festeggiava i suoi giubilei con dei barbecue ricchissimi delle migliori menti d’Italia.
Tutti servi del padrone che sa essere riconoscente.


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