La convivenza è ormai ufficialmente iniziata (possiamo dire ufficialmente, perchè ufficiosamente è da un bel pezzo che mi ritrovo il pollo davanti a qualunque ora, cercante biscotti, chiuso per ore in bagno…mmm, oppure guardante la TV con aria concentratissima). La maggior parte delle sue cose hanno trovato posto in casa, più o meno posti ragionevoli, a parte le scarpe che attualmente fungono da scarpiera alle mie (46 vs 37) e a parte 26 camicie che non venivano stirate da almeno 7 mesi e che sto piano piano lavando – erano talmente stropicciate che non sarei riuscita a raddrizzarle nemmeno sedendomici sopra col mio sederino (ino..). Credo che per stirarle ingaggerò SuperGiosy, la signora che da anni mi aiuta in casa quel paio d’ore alla settimana e che sicuramente lo farebbe meglio e più velocemente di me che al solo guardarle vengo presa da spasmi. Senza contare che, patti chiari, amicizia lunga: 26 camicie!? Io già lavoro 10 ore al giorno, viaggio fino all’ufficio (che è il mio secondo lavoro) cucino e bado alla magione!!! Comunque, il pollo in questione non sa stirare (mi pare evidente), ma nemmeno cucinare. Intendo zero totale, nemmeno i rudimenti della cucina: uova strapazzate e pasta al pomodoro. No, nulla di nulla, per quanto viva solo da 10 anni. Non che la cosa mi disturbi, la cucina è MIA, ma quando rientro molto tardi dal lavoro, è necessario che lui abbia almeno avviato la cena, giusto? Quindi mi sono ripromessa di dargli qualche piccolo strumento per sapersi rendere utile in cucina, con il minimo sforzo possibile. Ecco a voi lo strumento n.1: Pollo per un pollo.