La pallavolo l’ho sempre vista come uno sport contrastante: da una parte è uno sport di squadra, dove non conta il singolo e c’è sempre qualcuno pronto a risollevarti; dall’altro punto di vista, se vogliamo parlare del dark side della volley, c’è gente che è pronta ad insultarti nel giro di due secondi (compagni di squadra \ allenatori inclusi).
In poche parole: quando si perde, tutti a criticare; quando si vince, tutti uniti e felici e contenti.
L’Italvolley ha sconfitto il Belgio di uno scatenato (almeno per i primi 2 set) Sam Deroo (Giangio sarà contentissimo di averlo a Verona), vincendo per 3-1 e portando finalmente a casa quei 3 punti tanto voluti dal pubblico italiano.
La formazione è quella degli ultimi 3 set contro la Francia: Baranowicz alla regia, doppio libero con Colaci (molto più in evidenza questa sera) e Rossini, Kovar e Lanza (gran giocatore) in banda, Buti e Birarelli al centro, Zaytsev opposto.
Personalmente credo che Berruto abbia fatto bene a lasciare in panca Parodi e Travica, due giocatori che stimo molto più di un Kovar o di un Baranowicz: questa pausa, magari, gli servirà per riprendere la giusta condizione mentale per affrontare questi mondiali, ma spero di vederli nelle prossime partite da titolari (onestamente preferisco il carattere grintoso \ da leader di Travica che la coppietta di Macerata, ma questa è solo una considerazione personale).
Proprio Jiri Kovar si sveglia al secondo set, dopo un primo set un po’ confuso dell’Italia (non così oscena come l’esordio e più compatta in campo), e da lì si sfoga tra ace, pipe e sorrisi (Bambi si è ripreso dalla morte della mamma).
Zaytsev per un attimo scompare, ma tranquilli che ritorna a bombardare e a tirare lavatrici, sia in battuta che in attacco, tra terzo e quarto set.
La ricezione italiana un po’traballa, ma sostanzialmente non ci sono errori così osceni (a parte battute che fanno abbassare la cresta a Zaytsev tanto che sono mosce e boiate allucinanti in ricezione, quando Kovar e Rossini si mandano “gentilmente” a quel paese).
Nella pallavolo non ci sono singoli, ma, questa sera, Filippo Lanza si merita una parte di post: mura tantissimo e non lascia passare nessuno; è spietato in attacco ed è quello che balla di meno in ricezione; un giocatore costante dal primo all’ultimo set, nonché il migliore in campo.
Una buona prova l’hanno fatta anche i due centraloni: più attivi, sia a muro che per i primi tempi.
Michele Baranowicz si trova benissimo con Jiri Kovar questa sera, dato che le pipe sono veloci e non lasciano tempo al muro\difesa belga di evitare il punto italiano: finalmente si può esaltare la figura di Kovar, colui che per le prime due partite sembrava quasi un Voldemort di Harry Potter (guai a dire che Kovar fa schifo in ricezione \ non passa: potrebbe giungere un “avada kedavra”, o una”maledizione cruciatus”); si può parlare bene anche dell’alzatore di Macerata che distribuisce bene in campo (a parte qualche palletta che, probabilmente, viene dettata più dall’emozione che dalle mani) e copre bene sia a muro che in difesa.
L’Italvolley di questa sera, a parte i vari “vaffa”, è decisamente più unita, convinta e pronta a fare squadra: tutti convocati \ tutti titolari (sì,peccato che Matteo Piano sia in tribuna e nessuno possa vedere i suoi muri, quelle murate che in World League sono state “tantissima roba”).
Detto questo, vi consiglio di leggervi quest’articolo: qui
Prossima partita dell’Italvolley contro il Porto Rico, sabato alle 20.15.
Italia vs Belgio 3-1 (26-28, 25-15, 25-16, 28-26)