di Davide Denti
Un’occhiata alle mappe elettorali della Polonia mostra una impressionante continuità tra il 2007 e il 2011 nella divisione est-ovest del paese. La linea divisoria del paese, che rispecchia il confine della Prussia rispetto alla “Polonia del congresso” zarista e alla Galizia austro-ungarica (1815-1919), sembra anzi approfondirsi, con PiS sempre più radicato all’est e PO all’ovest. Uniche differenze sostanziali, PiS guadagna alcuni centri urbani nel sud-est, ma li perde in Alta Slesia.
E’ una Polonia un po’ prussiana, quella che governa dal 2007? La geografia elettorale lo lascerebbe pensare, e anche il carattere politico ed economico del governo Tusk sembra andare nella stessa direzione. D’altronde, il paese ha ormai guadagnato il titolo di “nuova Germania”: per la crescita economica sostenuta, il ruolo di leader regionale dei nuovi paesi membri, e non ultimo per l’integrazione economica industriale tra le imprese delle due sponde dell’Oder-Neisse.
In effetti, diversi set di fattori possono essere ipotizzati per una tale divisione, senza ricorrere alla resurrezione delle identità storiche.
In primo luogo, esiste un gradiente economico-urbano da ovest a est, tra territori più urbanizzati e sviluppati, all’ovest, rispetto alle aree più rurali e povere dell’est (come si nota anche nella mappa della rete ferroviaria polacca). Le maggiori città, anche all’est, votano più liberale, mentre le aree conservatrici all’ovest fanno soprattutto riferimento a zone di miniere.
Una seconda serie di fattori potrebbe essere relativa al ruolo e al peso della Chiesa cattolica, più forte all’est che all’ovest. Da una parte perché circoscritta, sotto i prussiani, dalla politica bismarckiana del kulturkampf , mentre libera e identitariamente centrale nelle zone zariste e austro-ungariche. Dall’altra, perché nei territori appena acquisiti all’ovest, e dove si stabilirono nuove popolazioni in fuga dai territori persi ai sovietici, il partito comunista poté avere più presa, rispetto alle reti smagliate della Chiesa cattolica.