Poltergeist

Creato il 07 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Spiriti dispettosi per l’inutile remake

Remake dell’omonimo film del 1982, Poltergeist è un film che non può competere assolutamente con l’originale; tuttavia, livellandosi ai prodotti horror contemporanei, non si fa disprezzare del tutto, mantenendo una tensione accettabile e ostentando qualche lodevole effetto speciale.

La famiglia Bowen cambia casa e ne trova una a buon prezzo in un piccolo paese. Eric (il padre) ha appena perso il lavoro, mentre la madre è un’aspirante scrittrice. Una notte alcuni oggetti cominciano a muoversi e Madison, la figlia più piccola, finisce per parlare con dei misteriosi spiriti attraverso la televisione. Poco dopo scomparirà incredibilmente.

Ci sono due modi per affrontare la visione di un remake: vivere di ricordi e sbraitare come se non ci fosse un domani che era migliore l’originale, oppure valutare con coerenza il prodotto visionato, rapportandolo allo svuotamento di contenuti che ha colpito, da decenni, il genere horror. Seguendo questa seconda direttiva si può facilmente affermare che Poltergeist non è una pellicola completamente da buttare. Il perché risiede nella scelta da parte di Gil Kenan di rimanere aderente alla storia originaria senza stravolgerla e rivisitarla, preferendo spaziare in modo più intelligente sugli spaventi improvvisi. Di conseguenza si può notare come il regista abbia seguito la direzione che sta prendendo il genere: mancanza di originalità e tendenza alla sbrigatività.

Sta di fatto che non si può non effettuare un confronto con il capostipite (diretto da Tobe Hooper, il regista di Non aprite quella porta, e sceneggiato da Spielberg) e si nota la mancanza di una vicenda accattivante che, allora (erano gli anni ottanta), era ben aderente alla situazione statunitense (sottopelle si annidava una velata critica nei confronti dell’amministrazione Reagan); una favola nera dai risvolti politici e sociologici. In Poltergeist tutto ciò manca e l’unico elemento che poteva far prendere una svolta moderna (il padre senza lavoro a causa della crisi) viene solamente accennato e malamente sfruttato.

Di conseguenza si è di fronte a un prodotto che, rapportato alla crisi del genere, è sufficiente. Nonostante ciò è un film che non riesce mai a farsi accattivante e che perde quell’empatia nei confronti della famiglia, che si perde a causa di una presentazione irritante dei personaggi principali. Poltergeist è debole nella struttura narrativa e viene relegato a semplice pellicola su dei fantasmi “birichini”, bizzosi e malefici. Insomma qualcosa di visto più e più volte, che rischia di annoiare terribilmente.

Uscita al cinema: 2 luglio 2015

Voto: **


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