Pezzo di Design tra i più conosciuti, la Egg Chair o Poltrona a Uovo sospesa di Nanna Ditzel, si impone da sempre come una icona del Design Internazionale. Disegnata alla fine degli Anni Cinquanta da un architetto Danese, la Ditzel, viene ancora oggi prodotta con enorme successo da Pierantonio Bonacina, in più versioni.
Qui di seguito si riporta la descrizione della poltrona in vendita con le sue caratteristiche ed i prezzi consigliati:Poltrona, Pierantonio Bonacina, EGG CHAIR, Nina Ditzel, 1963. Icona da non confondersi con la Bubble Chair di Eeero Arnio, questa è la versione originale da appendere. Realizzata con una struttura in acciaio verniciato per esterni e intreccio in midollino naturale, è dotata di un cuscino in poliuretano espanso e fibra di poliestere, sfoderabile di colore bianco. La versione waterproof è realizzata in polycore. Rivestimento cuscino: tessuto sfoderabile. Accessori: catena 2 m e moschettone di fissaggio in acciaio inox inclusi Note: seduta basculante singola, supporta un carico di 150 kg e non è da intendersi quale altalena. E' disponibile uno stand in acciaio verniciato come optional fissare a terra. I prezzi possono variare in relazione agli accessori ed i tipi:Prezzo in Euro: da 1.500,00 fino € 2.750 / € 3.000 Materiali: Midollino e acciaio Misure (cm): larghezza 104 cm profondità 109 cm altezza 207 cm
AVVERTENZA: La fascia di prezzo indicata si riferisce esclusivamente all’articolo riprodotto e può variare, anche sensibilmente in relazione a finiture, materiali, colori e misure. Accessori inclusi: cuscino.
Chi è Nanna Ditzel Qui di seguito una biografia della designer:Il suo pezzo più celebre è la Egg, poltrona pensile in midollino intrecciato disegnata negli Anni 60 e prodotta ancora oggi da Pierantonio Bonacina. Parliamo di Nanna Ditzel, signora del design danese dal talento creativo insuperabile. Nata a Copenaghen nel 1923, prima di intraprendere gli studi alla Royal Academy of Fine Arts di Copenaghen fa pratica come ebanista. Siamo nella metà degli Anni 40, un’epoca in cui Ditzel matura il talento nella lavorazione del legno. Con il suo tocco semplici lastre di multistrato si trasformano in oggetti dalle forme ispirate alla natura: sedute che sembrano composte da ali di farfalla e complementi d’arredo che diventano giochi per bambini. Diplomata in furniture design nel 1946, apre contemporaneamente il suo atelier con il compagno di studi e futuro marito Jorgen Ditzel. Gli Anni 90 sono prodighi di riconoscimenti. È nominata Honourable Royal Designer dalla Royal Society of Arts di Londra nel 1996 e vince il premio alla carriera indetto dal Danish Ministry of Culture nel 1998. La sua attività di designer proseguirà fino a poco prima della morte nel giugno del 2005. Fin dall’inizio della sua carriera Nanna è affascinata da tecniche e materiali innovativi. Ditzel è una donna poliedrica, così la sua passione non si limita alla progettazione di arredi ma tocca la gioielleria, gli accessori per la tavola e i tessuti. Tra i suoi progetti disegnati per aziende danesi una collezione di preziosi caratterizzata dai forti riferimenti organici, per Georg Jensen, tessuti per Kvadrat, arredi per Fredericia, Getama e ovviamente l’italiana Pierantonio Bonacina. Per approfondire lo studio della designer danese suggeriamo due volumi: ‘Motion and Beauty. The Book of Nanna Ditzel’ di Henrik Sten Moller, pubblicato da Rhodos nel 1998, e ‘Nanna Ditzel. Design nordico al femminile’ di Fabia Masciello, Testo & Immagine Editore, 2003.
Per un ulteriore approfondimento, riporto un articolo tratto dal Corriere della Sera, sezione Case d'Autore in cui si descrive la Casa_ Museo della designer; in fondo il link.Buona lettura! "Una villa affacciata sulla costa danese accoglie i pezzi più celebri di Nanna Ditzel. È la residenza estiva di sua figlia Dennie, custode affettuosa del patrimonio culturale lasciato dalla signora del design nordico. Un campionario di arredi culto che hanno scritto la storia della ScandinaviaUna villa affacciata sullo stretto che separa Svezia e Danimarca. A venti chilometri dallo shakespeariano Castello di Helsingør, poco più di un’ora di treno da Copenaghen. Siamo a Dronningmølle, località turistica tra le più ambite della Danimarca, nella residenza estiva di Dennie Ditzel e del marito Allan Christiansen. «In questa casa amiamo passare i weekend e tutti i momenti di libertà che possiamo ritagliarci», racconta la prima delle tre figlie di Nanna Ditzel, signora del design scandinavo della quale Dennie tutela l’eredità culturale. «Abbiamo portato qui molti degli arredi appartenuti a mia madre. Progetti disegnati per la produzione industriale ma anche qualche pezzo raro». Ce ne accorgiamo visitando la casa, costituita da tre cubi di mattoni che convergono in uno spazio centrale poligonale. Ambienti geometrici in cui la regola scompare per aprire lo sguardo al paesaggio e alla luce abbagliante riflessa dal mare. A diffonderla, le superfici di pareti bianchissime e la moquette écru a pavimento, interrotte da macchie di colore acceso, le cromie preferite dalla famosa designer. «In una delle camere da letto prevale il rosa carico. Un’idea di mia madre», spiega Dennie portandoci nella zona più intima della casa. Quando il colore non fa parte integrante dell’architettura è presente negli arredi. Dal tappeto composto da una scacchiera di pixel nelle sfumatura del fragola fino al divano rosso fuoco che delimita la zona relax. In un angolo dedicato alla lettura, la chaise longue di Le Corbusier dialoga con un capolavoro di Nanna Ditzel, la Butterfly Chair, una seduta con base in metallo e scocca in materiale composito che ricorda l’ala di una farfalla. «Si tratta di un pezzo rarissimo». Ne siamo convinti, visto che collezionisti di tutto il mondo sarebbero disposti a pagare cifre da capogiro per aggiudicarselo all’asta. Dennie lo conserva senza curarsi di questi aspetti. «Si tratta di un ricordo. Niente a che vedere con questa pazzia del mercato». Una visione che ci riporta con i piedi per terra alla reale funzione del design. Fatta di forma, funzione e anima".http://living.corriere.it/case/autore/2009/casa_ditzel-20133255535.shtml