Mio papà sono tanti anni che non è più su questa terra, mi resta comunque la mamma...
Ammetto che è molto comodo averla ancora arzilla ed efficiente. E pure sempre piena di idee.
Sin da che ero bambina ricordo che appoggiava bucce di agrumi sui caloriferi, diceva che così profumavano la casa. E facevamo i lumini coi mandarini svuotati della polpa e riempiti di un po' d'olio.
Adesso che sta allegramente vivendo la sua avanzata terza età si dà ancora da fare e legge moltissimo.
In una delle riviste che girano per casa sua, di quelle che hanno pagine su pagine di consigli su come smacchiare l'impossibile o imperdibili segreti e trucchi di cucina e non (come se ne avesse bisogno! non ho mai visto nessuna come lei che riesce a togliere le macchie impossibili dalle mie tovaglie... mamma, please, lascia scritto come fai, redigi un bel testamento di consigli pratici dedicato solo a me, altrimenti sarò fritta quando non potrai più assistermi!), pare abbia scovato questo consiglio per conservare e riutilizzare le bucce delle arance.
Siccome nella sua alimentazione quotidiana non possono mancare due bicchieroni di spremuta di arance e clementine, ecco che, regolarmente, in inverno mi rifornisce di un bel vasetto di questa preziosa polvere arancione che è una vera esplosione di profumi. Merito forse delle arance rigorosamente biologiche, naturali e non trattate.
Gli usi che se ne possono fare sono molteplici, dall'aromatizzare una tazza di tè ai dolci, sino alle ricette salate, e infatti io uso la polvere di bucce per il pesce, in primis.
Realizzarla è semplicissimo. Magari il consiglio è quello di usare un vecchio macinino perché le scorze essiccate contengono comunque molti olio essenziali e le pareti del vaso del robot, se in plastica, potrebbero assorbire l'aroma di arancia e rovinarsi. Con un frullatore col vaso di vetro, invece, nessun problema.
Conservata in un barattolo a chiusura ermetica, la polvere dorata mantiene inalterato il suo aroma per tutto l'anno, almeno sino a quando un nuovo vasetto arriverà a sostituire il vecchio.
Conservate sino a essiccarle le scorze di arancia (o clementine/mandarini), pelate la frutta con attenzione per ottenere solo la parte aromatica senza il minimo albedo. Una volta ben seccate frullatele un po' alla volta nel frullatore e conservatele al riparo dell'umidità, in un vasetto a chiusura ermetica. Utilizzatele a pizzichi ogni volta che è richiesta della scorza grattugiata di arancia, considerando che, essiccata, ha più potere aromatico che fresca.
Perfetta sul pesce.