Pomeriggio-limbo / Fantasy in quasi poesia

Creato il 14 maggio 2012 da Marianna06

  

   L’afa di questo pomeriggio quasi  estivo grava su persone e cose. 

   E l’ immaginazione azzarda un  paragone ardito

   con il  clima torrido di certi tuoi primi giorni difficili,

   che da subito provai a immaginare.

   Ma il confronto non regge.

   La vita autentica con  ferite da medicare

   e  forse qualche lacrima da asciugare  

   e pur ricca di carezze e sorrisi da donare

   non si vive mai per procura.

   E non ci sono né sconti di fine stagione, né offerte speciali.

   Me lo ricordano ogni volta il prezzo della coerenza.

   e le rughe d’espressione che ti segnano il volto.

   Laggiù una interminabile strada bianca da percorrere ( se vuoi) ,

   qualche uomo che pedala solitario e svogliato su  di una vecchia bici,

   sudato e magari anche un po’ alticcio

   per qualche birra di troppo bevuta nel giorno di paga,

   e donne, tante donne, a piedi,  giovani “Marta”, con i loro fardelli,

   e bambini ciarlieri che, facendo ad esse da corona,

   simulano lotte quasi da super-eroi della tv.

   Mondo omologato e piuttosto irresponsabile.

   E poi gli alberi ,arbusti scheletrici,

  che pare gridino aiuto al passante

  che invece  tira dritto distratto o indifferente .

  Qui da noi, di rimando, cellette tutte uguali, di cemento e mattoni,

  dirimpettaie su file parallele, coloratissime e svettanti,

  che avvolgono i loro prigioni ben accoccolati all’interno  

  e che all’apparenza tu diresti paghi d’ogni ameno diletto.

  Lì insomma una gioia sofferta e a un tempo più schietta,

 che nasce dalla interminabile  sfida giornaliera col destino.

 Qui fuga in quell’ approssimativa verosimile vita,

 che ci piace credere unica vera e possibile.

 Corni di un dilemma che provano  a congiungersi.

 Quasi sempre però senza  riuscirvi.

   di Marianna Micheluzzi  

  

  


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