Pompei
Creato il 19 febbraio 2014 da Veripaccheri
Pompei
di Paul W. S. Anderson
con Kit Harigton, Emily Browning, Kiefer Sutherland
Usa, Germania, 2014
genere, avventuroso, romantico, storico
durata, 104'
Abituata
a far di conto l’industria cinematografica è da sempre consapevole che
il segreto del successo ha soprattutto due ingredienti: quello di sapere
cogliere lo spirito del tempo, e la capacità di intercettare gli umori
della gente. Per questo motivo non bisogna meravigliarsi di ritrovare
tra le uscite settimanali un film come “Pompei”, che sullo sfondo di un
evento epocale come quello dell’eruzione del vulcano che nel 79 DC
distrusse la colonia romana, ipotizza l’amore tra Cassia, figlia di un
ricco mercante, e Milo (il Kit Harington de “Il trono di spade”),
diventato schiavo dopo essere sopravvisuto alla carneficina del suo
popolo, sterminato dall’esercito romano a seguito di una fallita
ribellione. Mettendo in scena un amore interraziale (Milo infatti
proviene da una tribù della Gallia) ed unendo a filo unico le sorti di
ricchi e poveri in quello che sarà il triste epilogo previsto dalla
Storia ufficiale,”Pompei” soddisfa due esigenze. In primo luogo quella
di rispecchiare il melting pot e la globalizzazione prodotti dai modelli comunitari della nostra contemporaneità, nell’affinità che si instaura tra i due protagonisti;
secondariamente, attraverso la palingenesi collettiva provocata dal
cataclima naturale, di trasporre sul piano ideale i principi di
uguaglianza e di giustizia sociale acuiti dalla crisi economica, e
giustificati dalla visione di una classe dirigente inetta e corrotta.
Affidato
alle cure di Paul W. S. Anderson, il regista del film noto non solo per
aver diretto la tetralogia di “Resident Evil” ma anche per aver sposato
Milla Jovovich che di quella fu protagonista, “Pompei” diventa una via
di mezzo tra un disaster movie, alla maniera che era di moda negli anni 70 , ed un peplum, sottogenere del filone storico ambientato nell’antichità antichità greco romana, tornato in auge
grazie ai vantaggi economici offerti dagli effetti speciali, ed anche
per l’affermazione di un film seminale come è stato “Il gladiatore”. Ed è
proprio nella pellicola interpretata da Russel Crowe che il film si
trasforma, dopo un rapido preludio necessario a definire ambiente e personaggi, con
Milo diventato nel frattempo gladiatore e per questo costretto a
battersi nell’arena per salvare se stesso e la propria amata.
Costruttore di “mondi alternativi”, Anderson si dimostra a suo agio con
quello reale ma defunto della Roma Imperiale. Di quel periodo “Pompei”
ha sicuramente la grandezza e l’ambizione, derivata per la maggior parte
da un’allestimento scenico che non si fa mancare nulla in termini di
suggestione e possibilità tecnologiche. Certo la trama è prevedibile ed
un po’ ripetitiva nella sistematica proposizione di battaglie all’ultimo
sangue, e non mancano ingenuità come quella di presentare i cattivi di
turno eternamente giovani a dispetto del passar delle stagioni, ma
nonostante questo “Pompei” è un prodotto dignitoso ed onesto perché
riesce a mantenere quello che promette. Intrattenimento e romanticismo
sono quindi assicurati.
(pubblicata su dreamingcinema.it)
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