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Pompei, la storia a lieto fine di un turista distratto

Creato il 06 febbraio 2014 da Makinsud

Poteva costare cara, carissima, la distrazione di un turista straniero in visita al Santuario della Beata Vergine del Rosario.

Sarà stata la stanchezza, sarà stata l’immersione totale nella fede o una sorta di affezione dalla Sindrome di Stendhal,  fatto

Il dipinto della Madonna di Pompei
sta che l’uomo, dopo aver visitato i famosi scavi della città colpita dall’eruzione nel 79 d.C. e dopo essersi raccolto in preghiera davanti al dipinto della Madonna di Pompei custodito nel Santuario della Beata Vergine del Rosario, è uscito dalla chiesa, dimenticando sui banchi della Basilica il suo portafoglio con dentro più di mille euro, oltre a carte di credito, bancomat (con tanto di pin in evidenza) e chiavi dell’auto. Un bottino niente male che avrebbe potuto tentare e sconsacrare persino lo spirito dei più fedeli ma che per buona sorte dell’uomo è stato ritrovato da due volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che in quel momento stavano prestando servizio all’interno del Santuario.

I due volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri
Giuseppe Landolfi (tra l’altro anche segretario della Fisascat Cisl Salerno) e Gennaro Malafronte (questi i nomi dei due) quando hanno trovato il borsellino hanno immediatamente provveduto a consegnarlo ai Carabinieri del luogo, ai comandi del primo maresciallo Tommaso Canino.  Chiamato dagli uomini dell’arma, il turista, ormai rassegnatosi al peggio, ha lasciato l’albergo napoletano in cui alloggiava per raggiungere la caserma. Qui, oltre a  piangere per la gioia, ha ringraziato i volontari dell’Associazione Nazionale per l’onestà e il rispetto da loro dimostrati e che con il loro gesto hanno impedito all’uomo di perdere un’ingente somma di denaro, oltre che di ricorrere alle noiose trafile burocratiche per il blocco delle carte di credito.

Diffusasi la notizia, Giuseppe Landolfi ha ricevuto messaggi di affetto e di congratulazioni dalla segreteria provinciale della Cisl di Salerno e dal segretario generale Matteo Buono. Landolfi e Malafronte dopo il gesto si sono meritatamente guadagnati l’appellativo di “Angeli custodi”.


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