Mi sfarfalla da tempo un ritaglio di «Chiamami città» intitolato «Parla Chicchi». Ricordate? «Silenzio. Parla Agnesi».
Obbediamo, la parola al Sindaco: «Il ponte di Tiberio. Entro la legislatura si faranno due cose: sistemazione definitiva dell'invaso e realizzazione del passante stradale attraverso il parco, che
permetterà di pedonalizzare il ponte».
Il primo progetto di sistemazione dell'invaso risale a circa 30 anni fa. Doveva venir realizzata una piscina olimpica.
Se ne è fatta una valle paludosa da affidare al WWF. Allorché quel primo progetto venne esposto in piazza Cavour, sotto un 'pallone gonfiato' che fungeva da stand, a chi avesse proposto di
pedonalizzare il ponte di Tiberio, invadendo con un «passante stradale» il parco Marecchia, chissà quali contumelie sarebbero giunte. Non esagero. Porto una documentazione legata a questa
rubrica, e che è a disposizione nel volumetto «Quanto basta», voluto nel 1992 dall'allora direttore del «Ponte» Piergiorgio Terenzi. Cito da pag. 32.
Quando nel Borgo San Giuliano viene introdotto il senso unico sul ponte di Tiberio, per protesta i borghigiani vogliono
assediare Palazzo Garampi: «Si respira meglio, ma la gente è tanto assuefatta all'ossido di carbonio ed al piombo della benzina, che non assorbendone nel sangue la vecchia dose, va in crisi
d'astinenza». Dalla sezione del pci di San Giuliano, «continuano a brontolare anche contro il necessario, nuovo semaforo alle poste di via Matteotti, in un incrocio da kamikaze. Abituati agli
scarichi delle auto, sono anche assetati di sangue?».
Nella stessa pagina, citando una polemica tra pci e dc in cui venni coinvolto, mi chiedevo perché l'anello mediano tra
vecchia e nuova circonvallazione fosse rimasto incompiuto: «Volontà pubblica od interessi privati?». Quell'anello avrebbe risolto molti dei problemi che oggi dobbiamo ancora affrontare con il
«passante stradale» sul parco.
Arriviamo all'oggi. Il 19 novembre «Mattina», sorellina locale dell'«Unità» nazionale, ha pubblicato un sondaggio
sull'eventuale pedonalizzazione del ponte di Tiberio dividendo curiosamente le risposte (effetto del maggioritario) tra elettori «di centrodestra» e «di centrosinistra». Le differenze tra i due
schieramenti non sono abissali come lo sarebbero state dieci anni fa. «Mattina» conclude: «...se sulle pietre ripulite del fondo torneranno a cadere le gocce d'olio dei motori Rimini sarà più
povera». Dieci anni fa «l'Unità» non avrebbe osato tanto. Dietro il cambiamento, ci sono la svolta della Bolognina, il pianto di Occhetto, la nascita del pds? Oppure anche i blocchi ideologici
del 1986 sono stati ripuliti dal buon senso?
Antonio Montanari
[Fonte: "il Ponte", Rimini, n. 43, 3 dicembre 1995]
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