Ponte radio

Il cellulare suona alle due di un pigro e raffreddato pomeriggio, che la ‘povna trascorre suo malgrado e per precauzione (visto che la aspettano una serie di giorni pienissimi) in casa al calduccio, a smocciolare.
Il nome che compare sul display la lascia però perplessa:
“Giovanna d’Arco, ciao!” – risponde la ‘povna sbracciandosi, al solito dalla finestra per recuperare un po’ di campo, e rispondendo in modalità acrobatica alla sua ex-alunna dall’altro lato della linea.
“Buon giorno, professoressa, la disturbo?”.
“No, no” – replica la ‘povna cercando di non cadere giù dalla finestra – “ma, una curiosità: non eri a Londra a festeggiare il compleanno, insieme alla tua famiglia e a Speedy Gonzalez?”.
“Sì, professoressa, infatti è da lì che la sto chiamando; avevo bisogno di una informazione importante, solo lei me la può dare”.
“Certo, cara, se posso…” – risponde cautamente la ‘povna.
“Siamo qui a King’s Cross, al binario 9 e 3/4. E volevamo andare alla ricerca di altri luoghi su Harry Potter. Non è che mi potrebbe dare la traduzione di ‘paiolo magico‘, che da soli non la riusciamo a trovare?”.
Trattenendo la risata che le si è rannicchiata sulla labbra, la ‘povna fornisce prontamente pronuncia, modalità di scrittura e spelling.
E poi – mentre Giovanna d’Arco chiude la conversazione ringraziandola (e promettendole, al ritorno, racconti, foto, ricordi) – si stacca dalla finestra, sperando di non aver preso troppo freddo. E sorride, felice e soddisfatta, pensando che anche questo è insegnare.