Poteva Pontifex esimersi dallo sparare l'ennesima ca**ata speculando sulla morte di Lucio Dalla?
No... perchè lo sciacallaggio è l'atteggiamento tipico di chi in se nutre odio e rancore.
Se poi uno è anche cattolico ecco che la frittata è fatta!
E se, parlando della scomparsa di Dalla, miracolosamente non si scaglia con la solita arroganza e perfidia contro le "sue debolezze sessuali ben note e pietosamente attenuate" anche se ricorda che"non è pensabile trascurare le sue posizioni ambigue e spesso favorevoli all'omosessualità praticata ed all'orgolgio gay"ci va giù pesante quando afferma:
"Ci preme, nondimeno, segnalare un episodio increscioso nel quale Dalla si vergognò della fede cattolica, preoccupato della sua base di vendite.
Chi scrive lo intervistò e, in quella occasione, confessò la sua simpatia per San Josemaria Escrivà.
Bene, pressato, non ebbe il coraggio di confermare quella verità, come fosse una macchia.Ecco, dunque: perdiamo un cantante di classe, ma un pessimo cristiano, uno che si vergognava della sua appartenenza cattolica per motivi economici.
Ci mancherà il cantante, molto meno l'uomo"Articolo come al solito firmato da Bruno Volpe.
Ecco... se io fossi cattolico, leggendo certe minchiate mi vergognerei.
E non poco!