Lo ammetto: sono l’anello di congiunzione fra la donna e il bradipo.
Alle 23 sono spalmata sul divano, in stato semi-comatoso, e ancora bisogna sparecchiare e mettere a posto la cucina. Che poi si tratterebbe solo di mettere la roba in lavastoviglie, eh!
Dovete sapere che oltretutto io non faccio la lavastoviglie tutti i giorni, perché per pesaculismo per amore dell’ambiente e del risparmio energetico non voglio farla andare mezza vuota.
La attacco quindi quando si dà una di queste due opzioni: la lavastoviglie è piena (e qui non c’è niente da eccepire) o è quasi vuota ma ho finito le forchette/ i bicchieri e quindi devo farla andare lo stesso (questo accade di solito nei giorni in cui vivo di surgelati e take away). Vi lascio immaginare, coi piatti sporchi di residui di cibo che rimangono a temperatura ambiente per giorni, quale curiosa fauna si sviluppi all’interno della mia lavastoviglie. Sembra un documentario de Il mondo di Quark.
Ci sono molte altre faccende che cerco di evitare, ad esempio non lavo mai i vetri: se piove non ne vale la pena, se non piove chi sta a casa a lavare i vetri?
E non parliamo poi del mettere via la biancheria lavata e asciutta: per quanto mi riguarda, la bacinella è la nuova cassettiera.
E ovviamente non stiro nulla, tanto nella rara eventualità che io metta via qualcosa lo devo appallottolare perché se no nel cassetto o nell’armadio non ci entra, e se anche proprio per caso ho riposto delle magliette ben piegate, la prima volta che mi serve qualcosa quel qualcosa si trova giustamente sotto tutte le altre cose e, frugando per raggiungerlo, stropiccio tutto il resto.
Insomma, sono il diavolo del focolare.