C’è un uomo e ci sono i suoi cinquanta anni. C’è una casa di Lego da smontare e rimontare, valutando ogni singolo mattone. Il colore: è abbastanza felice? La robustezza: è abbastanza solido? L’utilità: orpello improduttivo o sostanza?
Domande che producono un album, “Tempesta di Fiori”, il nuovo cd di Andrea Chimenti, cantautore aretino che da quasi trent’anni, prima con i Moda e poi come solista, emerge dalle nebbie della musica indipendente italiana con felice ostinazione e meritati riconoscimenti, il più famoso fra tutti un singolo con David Sylvian dei Japan che da solo varrebbe tutta una carriera.
Un album bello e intenso sulla vita, sul cambiamento, sull’amore. Sulla timidezza, sulla paura, sui percorsi da fare col cuore che brucia, sul coraggio che germoglia dalla disperazione, dal bisogno di restare vivi, umani con sé. I testi di Chimenti sono poetici e diretti, toccano corde profonde e comuni, si fondono con una musica originale e estremamente raffinata senza essere mai autoriferita o snob: tutt’altro, “Tempesta di fiori” è un album con molte più venature pop dei precedenti, leggerezza e melodia.
E il già larghissimo sguardo musicale di Andrea Chimenti si amplifica ancora di più in questo album dove troviamo una ridda di strumenti presi in prestito dalla musica classica che si fondono senza cesure con chitarre potenti e significative, oltre alle solite linee di pianoforte a cui il cantante ci ha ben abituati.
Questa libertà di espressione è una conquista, ci spiega Chimenti: «Ho meno voglia di dimostrare altro da me e
Obbiettivo raggiunto: questo splendido cd è davvero una perla per la musica indipendente italiana, non perdetevi i prossimi concerti.
Andrea Chimenti “Tempesta di Fiori” (Soffici Dischi/Santeria 2010)