“Il patrimonio culturale, la storia e il pensiero politico del popolarismo possono ancora fornirci gli strumenti per interpretare anche il difficile momento attuale, per affrontare i nuovi problemi istituzionali e sociali, generati dalla crisi che viviamo”: così Francesco Malgeri, che sabato ha introdotto i lavori del convegno all’ Istituto Sturzo, per i 20 anni dall’Appello della ri-nascita del Ppi, quello di Martinazzoli (75 anni dopo l’Appello ai liberi e forti di Luigi Sturzo).
“Quell’identità politica e culturale -prosegue il professor Malgeri, intervistato sull’Avvenire da Giovanni Grasso- merita di essere recuperata, ma senza fretta, senza l’ansia di riconquistare un terreno perduto e tanto meno posizioni di potere. Un recupero che va realizzato nel campo degli studi, della cultura, della scuola, dell’università ma anche delle parrocchie e dell’associazionismo cattolico, che sembrano aver smarrito significativi punti di riferimento. Forse occorrerebbe anche rompere il muro di un’informazione mediatica che tende a ignorare, se non a demolire, quella storia e quel pensiero”. Ecco, indirizziamo queste parole dello storico a chi nell’ultimo anno e mezzo è sceso o salito in campo con manifesti e appelli, e a chi si appresta a farlo, mostrando spesso di mirare a perseguire “quella idea della politica” che risale a Sturzo e che è ‘popolare’ (senza confliggere con ‘liberale’). C’è un recupero da fare, appunto. Un riassorbimento di ‘quell’idea’ della politica per farne società di oggi. Società di liberi e forti. E di passione civile. Gian Paolo Vitale