Hanno sempre avuto un legame molto solido con le loro terre che hanno difeso dagli altri gruppi etnici in particolare dai Masai, con cui hanno un rapporto conflittuale sebbene caratterizzato anche da frequenti matrimoni misti. Successivamente i Kikuyu furono uno dei gruppi etnici più ostili al colonialismo.
La struttura sociale è organizzata tradizionalmente attraverso la discendenza familiare patrilineare esogamica e una rigida divisione per classi di età e di sesso (denominata riika). Il potere è nelle mani di un sistema di assemblee (kiama) di diversi livelli che garantiscono il principio della "decisione collettiva" di tutte le scelte importanti.
Numerosi sono i riti tradizionali che i Kikuyu organizzano a sottolineare il passaggio in classi di età (sottopongono i giovani a circoncisione e purtroppo ancora le bambine alla clitoridectomia). Sono poligami.
I Mau Mau che nascono in seno all'etnia kikuyu, si estendono poi ad altri gruppi etnici (Embu e Meru). La ribellione Mau Mau costrinse il governatore della colonia a dichiarare lo stato d'emergenza. La repressione contro i Mau Mau non si fece attendere e fino al 1955 i membri catturati ed i simpatizzanti furono torturati e internati in campi di concentramento. Lo stesso Kenyatta fu arrestato e condannato nel 1953 ai lavori forzati.
dal sito The Africa Image Librery
La storia dei Mau Mau si conluse nel 1957 quando l'ultimo vero capo militare, Dedan Kimathi fu impiccato dagli inglesi. Il bilancio di nemmeno un decennio di lotte è stato di oltre 10 mila guerriglieri Mau Mau uccisi, 1068 giustiziati e 333 vittime tra gli inglesi. Kenyatta, liberato nel 1959, divenne primo ministro e successivamente Presidente della neonata Repubblica a seguito dell'indipendenza conquistata il 12 dicembre 1963. Restò in carica fino alla sua morte avvenuta il 22 agosto 1978. Kenyatta tra le tante cose è autore di un libro sulla cultura Kikuyu pubblicato in Italia nel 1977 da Jaca Book e intitolato "La montagna dello splendore".Di etnia Kikuyu è anche l'attuale presidente del Kenya Mwai Kbaki e il premio Nobel per la Pace Wangari Maathai, scomparsa di recente.
Nel libro autobiografico la Mia Africa, Karen Blixen racconta il suo rapporto con questa etnia.
Sui Mau Mau vi posto questo interessantissimo approfondimento di Renzo Paternoster su quelli che sono ritenuti i "grandi attori del risorgimento keniota"
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