Von Humboldt scrisse di "Psicologia dei popoli, affermando che 'la lingua madre condizionerebbe la formazione psichica dei popoli.'
Pietro Bembo cardinale, scrittore, grammatico e umanista italiano. Regolò per primo in modo sicuro e coerente la Lingua italiana fondandola sull'uso dei massimi scrittori toscani trecenteschi.
Questo simpatico "Indovinello veronese" rappresenterebbe un possibile atto di nascita del volgare in Italia
- Interpretazione
- Se pareba boves, alba pratàlia aràba
- et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba
- Traduzione
- Teneva davanti a sé i buoi, arava i bianchi prati,ed un bianco aratro teneva ed un nero seme seminava (Wikipedia Soluzione : 'Lo scrittore')
- Il problema della lingua ossessionò il Manzoni per tutta la vita; già prima di dedicarsi alla stesura del Fermo e Lucia (prima redazione de I Promessi Sposi), s’interrogava sull’effettiva esistenza di una lingua parlata comune a tutti gli italiani.
- In Italia c’è bisogno di scegliere un particolare dialetto e indicarlo come punto di riferimento per la lingua nazionale. Considerando la gran quantità e il prestigio delle opere letterarie (si pensi a Dante e Boccaccio) che nel corso dei secoli hanno contribuito a render nota nel resto d’Italia la lingua parlata a Firenze, è proprio questa lingua la miglior candidata.
- Il Manzoni invocava un vocabolario che in realtà esisteva già, bastava consultare quello della Crusca o altri e poi ‘pescare’ le voci ancora in uso dal mare magnum di vocaboli obsoleti o letterari. Quel che invece serviva davvero era una specie di ‘lista di proscrizione’ delle parole straniere, “barbare”, che minacciavano di usurpare il dominio e la fama di quelle italiane. Wikipedia
- Contrariamente agli spagnoli ai francesi e ai germanici, gli italiani iniziano molto tardi a capirsi tra loro ed è probabilmente per questo che gesticoliamo esageratamente, che ancora oggi c'è rivalità fra polentoni e terroni e che sopravvivono molti luoghi comuni e pregiudizi del tipo "Si sa che i piemontesi sono discreti e diplomatici (<>…), i lombardi laboriosi e legati ai beni materiali, i toscani cinici e sprezzanti ecc." .
- "Forse si, tuttavia in questi caratteri cristallizzati nel corso dei secoli come maschere della commedia dell’arte ognuno di noi può intuire un fondo di verità e riconoscersi. Segno che, in fin dei conti, allo stereotipo corrisponde una realtà oggettiva, che ha origini storiche, sociologiche, psicologiche, ambientali, motivazioni che si possono indagare, spiegare, approfondire con metodo scientifico e insieme con leggerezza, rigore e ironia. per comprendere meglio noi stessi e vincere i pregiudizi nei confronti di chi ci vive accanto. Consapevoli che la diversità dei caratteri è una ricchezza alla quale possiamo e dobbiamo attingere ogni giorno." Vincenzo Mastronardi, psichiatra.
- Stando a Von Humboldt, dovrei ritenere che, trovato l'idioma, tutti gli italiani abbiano iniziato ad elaborare una psicologia comune che, oggi come oggi, dovrebbe contraddistinguerli attraverso -chessò- il nazionalismo, l'amore per la bandiera, l'antirazzismo, l'onestà,la fratellanza,il rispetto per le idee altrui.
- Non è così, ma non è vero neanche il contrario
- Vero è che la nostra bella lingua si va impoverendo di giorno in giorno, che i congiuntivi e i condizionali corretti stanno diventando mosche bianche, che il vocabolario delle parole più in voga comprenderebbe poche decine di pagine, parolacce comprese.
- Io dato tutto ciò all'avvento delle TV private, ai "Grandi Fratelli" e alle trasmissioni pomeridiane di cui la regina incontrastata resta la DeFilippi. Basti pensare che "Uomini e Donne", quello dei 'tronisti 'che si fanno desiderare a lungo prima di scegliere chi si è venduto meglio, ha uno share pomeridiano di 3.000.000 di telespettatori.
- Ergo, o Humboldt ha pestato una cacca mastodontica, oppure noi siamo l'eccezione che conferma la regola.