Pordenone – by Angelo Simonella

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Pordenone in epoca romana si situava nell’alto corso del fiume Noncello, pressappoco nel luogo dove oggi sorge la frazione di Torre. Il luogo venne scelto probabilmente per la presenza più a nord di un ampio guado fluviale, raggiungibile facilmente a piedi dalla “villa”, presso la quale probabilmente esisteva anche un piccolo porto fluviale.

Tutto il periodo che va dall’epoca romana fino a circa il X secolo è, comunque, poco documentato. Recenti ritrovamenti nell’area del duomo di San Marco, e in particolare nell’area antistante il municipio e sotto il Palazzo Ricchieri, mostrano che Pordenone era abitata, all’incirca sotto il regno di Berengario, da popolazioni provenienti dalla Carinzia, che all’epoca era di cultura slava (Carantani)
Nel 1282 Pordenone divenne patrimonio personale degli Casa d’Austria, rappresentando de facto un’enclave dell’Arciducato d’Austria nel territorio del Patriarcato di Aquileia.

Il 23 agosto 1318 un furioso incendio distrusse le case di legno della città. Nel 1347 fu inaugurato il campanile, edificato accanto al duomo di San Marco.
Il 20 aprile 1508 il capitano Bartolomeo d’Alviano entrava in Pordenone, togliendola agli Asburgo per conto della Repubblica di Venezia.

Con la caduta di Venezia Pordenone subì un primo ritorno all’Austria, seguito dalla parentesi napoleonica. Con la caduta di Bonaparte e il Congresso di Vienna, fu aggregata con il resto del Friuli e del Veneto al Regno Lombardo-Veneto. Con la realizzazione della strada Pontebbana e della linea ferroviaria (1855) decadde il ruolo del porto e del percorso fluviale, ma iniziò ad affermarsi con decisione l’industria. A partire dagli anni 1840 erano sorti numerosi cotonifici che affiancarono le già numerose cartiere e la fabbrica della Ceramica Galvani.

Dopo l’annessione al Regno d’Italia, avvenuta nel 1866, l’introduzione dell’energia elettrica nel 1888 consentì la modernizzazione degli impianti e un incremento nella produzione industriale.

Nel 1968 Pordenone diventò capoluogo di provincia. Sino ad allora il territorio della cosiddetta destra Tagliamento faceva parte della provincia di Udine.

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