Porro

Creato il 25 febbraio 2011 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Il porro


Il porro è una gustosa verdura, tipica dell'orto. Appartiene alla famiglia delle liliacee ed è classificata col il nome di allium porro. La sua coltivazione è diffusa praticamente in tutta Italia, anche nei piccoli orti. La sua produzione non è altissima, non sempre si trova nei mercati o in grandi distribuzioni, e anche il suo consumo è molto più limitato rispetto a cipolla, di cui ricorda il sapore ( quello del porro è decisamente più tenue ). La pianta viene consumata sia a crudo, più raramente, sia soprattutto in seguito a cottura. Viene unita a insalate per vivacizzarle, oppure con questa saporita verdura si preparano soffritti in sostituzione della cipolla, in torte salate, per la preparazioni di sughi, oppure scottata e unita ad altri alimenti, per condire la pasta. Anche in questo caso il porro risulta più leggero e digeribile rispetto alla cipolla. La pianta viene consumata solo nel fusto, mentre le foglie lunghe e carnose hanno una consistenza più coriacea. Il porro cresce adeguatamente in diversi climi. Tuttavia la temperatura privilegiata dalla pianta è temperata o calda. La sua resistenza al freddo è molto alta.

Terreno


Il terreno che garantisce la crescita migliore al porro è un terreno sciolto, a medio impasto, profondo e con una buona dotazione di sostanza organica. Non gradisce particolarmente quelli più compatti a cui si accompagnano fastidiosi ristagni di acqua.

Concimazione


Come accade all'aglio e la cipolla, anche il porro non gradisce troppo una concimazione di letame: in particolare, una eccessivo arricchimento di concime potrebbe causare facilmente una minore resistenza alle gelate. E' consigliabile intervenire con 4 quintali circa di letame o concime maturo ogni 100 metri quadri di coltura. In seguito il trapianto sarà buona norma irrorare con un buon macerato di ortica, al fine di rendere maggiormente robuste le piantine in sviluppo.

Avvicendamenti


Le migliori consociazioni si hanno con le piante di sedano, invidia, lattuga, cipolla e pomodori. Non è consigliata invece un associazione con fagioli e piselli. Una pratica interessante è alternare tra le file colture di piante di porro e piante di carote. In questo modo si scongiureranno maggiormente gli attacchi delle mosche delle carote e delle mosche del porro. Consiglio importante è invece non effettuare una nuova coltivazione della pianta nel medesimo terreno entro i tre anni successivi.

Semina


La semina si inizia tra dicembre e gennaio, all'interno di letti caldi. In seguito si procede con il trapianto che avverrà ad aprile con la raccolta dal mese di giugno in poi. Altro periodo per la semina si può collocare tra il mese di aprile e di maggio. Può avvenire in semenzaio, in questo caso si procede con il trapianto a scalare tra luglio e la prima metà di agosto, nei tempi in cui le piantine hanno raggiunto un diametro all'incirca di 1 centimetro. Oppure la semina può avvenire a dimora, a spaglio o in file continue con una distanza tra loro di mezzo metro. In questo caso bisognerà operare con diradamento, distanziando le piantine di circa 5 centimetri.

Malattie e parassiti


Una malattia che spesso può cogliere la pianta è la cosiddetta “ruggine del porro”, o puccinia porri. E' causata da un basidiomicete, o fungo delle ruggini, che attacca anche la cipolla. In caso di attacco di questo fungo si presenteranno delle macchie di colore giallastro sia sulle foglie che sul fusto. In questo caso di dovrà procedere bruciando le foglie che hanno subito l'attacco e agire con dei trattamenti con maneb o zineb. Altri pericoli possono arrivare da parassiti come l'anguilulla, la crociera, il tignolo, pericolosi anche per la cipolla. Si dovrà anche in questo caso bruciare le piantine colpite per evitare la diffusione del problema e intervenire con un trattamento di bacillus thuringiensis.

Raccolta


Dopo circa 6 mesi dalla semina e a 4 circa dal trapianto si assisterà alla fase di maggiore ingrossamento dei fusti del porro. Se la semina è avvenuta a gennaio, come detto, il raccolto inizierà a maggio, mentre in caso di semine in autunno si procederà con il raccolto fino all'estate. La pianta si raccoglierà da quando mostrerà un diametro di circa un dito. Per la raccolta del porro anche in seguito a gelate del terreno ( e la pianta, si è detto, è molto resistente ai climi rigidi ), si dovrà ricoprire il terreno con strati di erba secca o, in alternativa, di paglia.

Conservazione


Un modo favorevole per la conservazione del porro avviene in cantina: recidere in questo caso le foglie della pianta e stiparle, prendendosi quindi cura di coprire la loro base con della sabbia, o terra o torba inumidita. Così facendo si conservano i porri per due mesi buoni.

Varietà di porro


Si distinguono quattro varietà di porro, in relazione alla stagione della raccolta. Troviamo dunque il porro estivo, il porro autunnale, caratterizzato da una bassa resistenza al freddo; il porro invernale, che al contrario ha un ottima resistenza a climi freddi e anche a gelate e può svernare in pieno campo. Infine i porri cosiddetti “bastoncini”, più sottili, da seminarsi alla fine dell'estate con raccolta nel mese di maggio.

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