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"Porta a Porta": la criminologa Roberta Bruzzone butta il maschilismo nel bidone

Creato il 12 novembre 2010 da Dejavu

"....se sei bella ma non sei una escort vanno
tutti in crisi in Italia...certo averlo saputo prima che per fare il mio lavoro bastavano occhi azzurri, capelli biondi e fisico
"lussureggiante" me li risparmiavo tutti gli studi fatti, le
specializzazioni e i continui aggiornamenti in giro per il
...mondo...MANNAGGIA!!!!!!!"

Questo è lo sfogo che la dottoressa Bruzzone ha lanciato sulla sua pagina Facebook qualche ora fa, stufa di un certo giornalismo che guarda più alla (sua) forma che alla sostanza di ciò che dice.
Il carico da novanta ce l'ha messo anche l'avvocato Walter Biscotti, legale della famiglia della povera Sarah Scazzi che più volte, durante le ospitate a "Porta a Porta", ha messo in dubbio gli interventi della Bruzzone sottolineando come il gradevole aspetto estetico della criminologa non faccia che abbellirne la portata senza darle fondamento. Come a dire che la dottoressa sta in Tv solo per la prestanza anziché le prestazioni.Intanto lei fa squadra con l'avvocato Daniele Galoppa nella difesa di Michele Misseri e da semplice opinionista diventa ospite in prima linea nei talk show che trattano del delitto di Avetrana.
Attivissima contro lo stalking, vittima lei stessa delle persecuzioni arrecatele da un compagno che la costrinse a cambiare casa tre volte, la Bruzzone vive ora un momento florido sia dal lato professionale sia da quello sentimentale.Dal mio punto di vista le ho fatto notare quanto sia fortunata. L'ambiente dei criminologi sarà sicuramente maschilista come quello delle escort ma è molto meglio avere a che fare con certi casi di morte violenta piuttosto che con clienti attempati come il Premier.
L'avvocato Biscotti non lo conosco personalmente ma mi verrebbe una battuta su dove potrebbe inzupparli...
"Porta a Porta": il ruggito della Bruzzone e la ruggine con gli avvocati

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COMMENTI (1)

Da Antony
Inviato il 02 febbraio a 02:27
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(AGI) – Roma, 8 gen – Sono state tutte archiviate le querele presentate, circa due anni fa a Roma e Tivoli dalla criminologa Roberta Bruzzone, che aveva denunciato per stalking e minaccia a mano armata, l’ex fidanzato, funzionario di polizia. L’accusa di stalking si riferiva al contenuto di una lettera di richiesta di chiarimenti (tramite un legale) circa “l’impiego” di fondi della cassa di un’associazione no-profit internazionale di Criminologi, a cui entrambi appartenevano, e circa la consistenza del curriculum presentato per l’atto di iscrizione. La procura di Tivoli ha invece archiviato la seconda denuncia presentata sempre dalla criminologa contro il suo ex accusato di minaccia a mano armata. Ma la ‘guerra’ a colpi di querela non si ferma qui: la Bruzzone ha infatti presentato una terza denuncia alla Procura di Roma, questa volta nei confronti di tutto il Consiglio direttivo dell’Associazione di Criminologi, compreso l’ex-fidanzato, ‘rei’ – secondo l’esperta di criminologia – di aver chiesto spiegazioni sempre sull’impiego del denaro destinato a un progetto in tutela dei minori. Anche questa terza denuncia, stando a quanto si apprende, sarebbe stata archiviata il 28 dicembre 2010. In conclusione le accuse mosse dalla nota criminologa nei confronti del suo ex compagno e dell’intero consiglio direttivo dell’Associazione di Criminologi non hanno trovato riscontro.