Che cosa vuol dire portare?
In inglese si utilizza il termine “babywearing”, la cui traduzione letterale significa “indossare il bambino”. In effetti, portare significa proprio questo: la mamma, attraverso l’utilizzo dei supporti, fissa al suo corpo quello del bambino e insieme diventano un tutt’uno. In questo senso, il portare rientra a pieno titolo nello stile di maternage cosiddetto ad “alto contatto”. Questa pratica, che più che una pratica è un modo di relazionarsi con il proprio figlio, di mettersi in contatto e in ascolto non può essere intesa solo come un mezzo di trasporto alternativo al passeggino, ma piuttosto come una risposta ai bisogni primari del neonato:
- calore
- contenimento
- contatto
Aiuta e contribuisce al processo del bonding e alla creazione del legame madre-figlio. La pratica del portare si fonda sull’importanza del contatto come bisogno primario del neonato, necessario per un corretto ed equilibrato sviluppo psico-fisico. Fascia, mei tai e tutti i supporti per portare devono essere considerati come un’estensione delle braccia della mamma e del papà.
I vantaggi
I vantaggi e i benefici che derivano dal portare i neonati e i bambini sono di varia natura. Vediamone di seguito alcuni:
Relazionale affettivo:
- I neonati che fin dalla nascita vengono portati, ritrovano un ambiente simile al ventre materno: i movimenti, il dondolio, il calore, il contenimento, il battito cardiaco della mamma, rumori e odori simili. Il contatto aiuta il bambino a superare il trauma della nascita, soprattutto in considerazione della “medicalizzazione” della nascita e spesso della precoce separazione madre-figlio a causa dei protocolli medici.
- portare a contatto permette di creare un legame forte tra genitori e figli fatto di comunicazione non verbale, di calore. Al bambino viene trasmessa la sicurezza e la fiducia di cui ha bisogno: si sente amato e accettato.
- Anche il papà può provare la splendida sensazione di tenere il suo bambino sulla pancia e magari farlo addormentare sul suo petto.
- Il genitore si mette in una prospettiva di ascolto: ascolto dei segnali del bambino, dei suoi bisogni. Portando il suo bambino, si fa carico non solo del suo peso, ma delle sue necessità.
Fisici:
- Portare correttamente previene problemi di displasia all’anca.
- Portare aiuta in caso di reflusso gastrico: la posizione verticale in cui viene tenuto il bimbo allevia e previene il disturbo
- rispetto ai supporti tradizionali, vedi marsupio, che non fanno assumere al bambino una posizione fisiologica (gambe e schiena sono iper-estese) e che scaricano il peso del bambino sui suoi genitali, mei tai e fasce, invece, permettono al bambino di assumere una posizione naturale. Il bambino all’interno della fascia o del mei tai ha le gambe rannicchiate oppure è seduto sul supporto in una posizioni fisiologica
- bambini portati soffrono meno di coliche. La posizione verticale “pancia contro pancia” con l’adulto, grazie alla pressione e al tepore, riduce eventuali mal di pancia o comunque aiuta gestire i momenti di crisi
- portare favorisce la stimolazione del sistema nervoso
- per il genitore portare tramite fasce e/o mei tai comporta minor carico sulle spalle e sulle schiena rispetto ai supporti tradizionali il peso è meglio distribuito e viene scaricato anche sulle gambe
- è stato sperimentato che portare il neonato riduce la probabilità di soffrire di depressione post parto. Questa è una conseguenza del fatto che il bimbo portato piange meno, e portandolo, la madre è in grado di fare molte cose durante la sua giornata
Pratici:
- la mamma ha la possibilità di muoversi con maggior libertà: non ci sono ostacoli per salire e scendere da autobus o mezzi pubblici, si può fare tranquillamente la spesa spingendo il carrello, si può uscire anche quando piove, si può passeggiare sulla spiaggia, si possono sbrigare le faccende di casa o meglio ci si può rilassare con il proprio bimbo addosso
- la vita all’aperto è favorita
- nel caso di due piccoli che hanno poca differenza di età e che entrambi richiedono molte attenzioni, è un ottimo aiuto per gestirli e venire incontro ai loro bisogni
- volendo si possono portare anche i gemelli
- è un ottimo metodo per tornare presto in forma
- quando i bimbi sono malati, portarli aiuta molto: in posizione verticale, anche se sono raffreddati e hanno tosse, riescono a dormire. In più la mamma li può tenere sotto controllo e monitorarli, oltre a rispondere alla loro ulteriore richiesta di coccole e attenzioni.
- I bimbi portati ricevono una stimolazione più naturale e continua. Quando sono svegli non si annoiano perchè sentono, vedono e interagiscono con l’adulto.
- E’ provato che i bambini portati piangono meno
- I bambini portati non sono all’altezza dei tubi di scappamento delle automobili.
- Fasce e mei tai non ingombrano, a differenza di passeggini e carrozzine.
Economici- Ecologici:
- I supporti per portare costano un decimo dei combinati tipo trio, passeggino, navicella e ovetto
- Esiste il fai da te e l’autoproduzione. Sul blog di mamma canguro, potete trovare alcune indicazioni per realizzare il vostro mei tai o la vostra fascia tubolare
- A livello di materiali impiegati per produrli, materie prime e ore di lavorazione, fasce e mei tai sono meno inquinanti. Pensiamo anche allo smaltimento
I differenti tipi di supporti
Esistono differenti tipi di fasce portabebè: dalla classica fascia lunga al mei tai, passando per la fascia ad anelli, la fascia tubolare, la fascia elastica e chi più ne ha più ne metta!!
Non esiste, a mio avviso, un supporto in assoluto migliore di altri. I supporti sono piuttosto intercambiabili e da valutare in relazione all’età del bambino, a quando si cominciai a portare, alla possibilità di frequentare corsi per imparare o conoscere mamme più esperte che portano o hanno portato. In ogni caso i supporti più comuni sono i seguenti:
- Fascia tubolare; fascia ad anelli; fascia lunga; fascia elastica; mei tai;
Per le caratteristiche di ognuno e i diversi utilizzi, potete approfondire leggendo “Ad ognuno la sua fascia” oppure “Quale fascia lunga?”
A chi rivolgersi per imparare a portare
Di solito fasce portabebè e mei tai, vengono venduti con le istruzioni per l’uso allegate.
Tanto più che esistono, oltre a libri specifici, numerosi video, tra cui quelli di Mammacanguro, che mostrano le varie posizioni che è possibile effettuare sia con la fascia che con il mei tai.
Sia i video, che le guide pratiche, sono utili, ma hanno un limite: non possono sostituire una persona esperta nella pratica del portare che mostra i diversi tipi di supporti, che offre consigli pratici e accorgimenti Tanto più che, spesso, le mamme rinunciano a portare o abbandonano la pratica, perché non hanno accanto una persona che le segua e le rassicuri sul corretto posizionamento del bambino.
Seguire un corso o affidarsi ad una mamma esperta , che mostra come portare e che aiuta le mamme a sistemare in maniera corretta il proprio bambino, mostrando le differenti posizioni in relazione allo sviluppo del bambino, è utile per acquisire sicurezza e dimestichezza con il supporto porta bebè e per essere in grado di sfruttarlo al meglio. Inoltre frequentare un corso, dà la possibilità di condividere la propria esperienza con altri genitori e toccare con mano i differenti supporti disponibili, per orientarsi verso quello o quelli che rispondono maggiormente alla proprie esigenze.
Bibliografia
Le informazioni, i consigli, gli spunti di riflessione raccolti in questo articolo sono frutto della mia personale esperienza di mamma portatrice, nonché delle numerose letture e studi di approfondimento rispetto alla pratica del portare e dei corsi di specializzazione che sto frequentando
Per approfondimenti, consiglio il libro di Esther Weber “Portare i piccoli” edito da Leone Verde e il suo sito.
Altri libri che parlano di portare e di stili da maternale ad alto contatto che sono stati per me utili e ricchi di spunti:
•Balsamo E., Sono qui con te, Il Leone Verde
•G. Cozza, Bebè a costo zero, Il Leone Verde
•Gonzalez C., Besame mucho,Coleman Editore
•Fox I., Sempre con lui, Il Leone Verde
•Sears W.,Genitori di giorno e di notte, La Leche League
Charpak N., Una mamma canguro, Red ! Milano
•G. De Fiore, Portare i bambini: contatto continuo come e perchè, Coleman Editore
•B. Fontanel C. d’Harcourt, Bebè del mondo, L’Ippocampo
Per le amiche di Shea con affetto, Serena , MammaCanguro!
Se sei interessata a seguire un corso sul “Portare” scrivi a shea.ass(at)gmail.com o telefona al 3388005646. E’ in programma un corso gratuito per Maggio con una relatrice d.o.c. Partecipare è semplice. Basta prenotarsi.