di Paolo Cardenà
Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la BCE potrà accettare come collaterale:
"Ammessi alle aste di rifinanziamento della Bce come collaterale saranno anche i titoli con sottostante in mutui residenziali (Rmbs), titoli con sottostante in prestiti a pmi, nonché Abs e Cmbs con sottostante in prestiti per l'acquisto di auto, leasing e prestiti al consumo con un rating "second-best" almeno di "tripla B" secondo il sistema armonizzato di valutazione del credito dell'Eurosistema (almeno "Baa3" per Moody's, "BBB-" per Fitch e S&P, "BBB" per Dbrs). Questi Rmbs e Abs subiranno un taglio del valore del 26% mentre per i Cmbs l'haircut sarà del 32%. Gli Abs ammessi al rifinanziamento come collaterale con questa decisione dovranno soddisfare, inoltre, ulteriori requisiti che saranno specificati quando l'atto legale sarà approvato il 28 giugno prossimo"Ora però, una domanda sorge spontanea: visto che il bilancio della BCE si è gonfiato in maniera spropositata e che i suoi attivi sono garantiti da titoli di pessima qualità e in costante deterioramento, cosa accade se queste garanzie dovessero diventare inesigibili o peggio, le banche o gli stati risultassero insolventi? Semplice darsi una risposta: se il denaro in circolazione è garantito da titoli di soggetti insolventi, ne deriva che anche le banche centrali saranno insolventi poiché private dalla possibilità di riscuotere i loro crediti. E i debiti da chi saranno pagati? Altrettanto semplice rispondere: saranno pagati dalla collettività e dagli individui attraverso l’imposizione fiscale che i singoli stati possono o meno esigere. Stando così le cose, il vero prestatore di ultima istanza è il cittadino in quanto il denaro e il debito, ormai, costituiscono un tutt’uno inscindibile e inseparabile.