Ci risiamo. Anche questa volta, il sistema calcio è incappato nell’ennesimo passo falso. Ci riferiamo, in questo caso specifico, alla decisione di disputare il match tra Portici ed Herculaneum (previsto per sabato 12 ottobre, alle ore 15:30 presso lo stadio Liguori di Torre del Greco) a porte chiuse, come si è appreso dal comunicato ufficiale della FIGC Campania.
Una decisione dettata principalmente dai problemi di ordine pubblico che si sarebbero potuti verificare se i tifosi ercolanesi fossero entrati in contatto con quelli di Torre, oltre che dall’amicizia che lega i tifosi della città con quelli del Portici. Decisione che però non desta sorpresa alcuna per chi, già questa estate, aveva evidenziato diverse problematiche organizzative per questo campionato di Eccellenza, in particolare già dalla stesura dei gironi.
In apparenza, disputare una partita a porte chiuse può essere la soluzione più semplice da intraprendere, ma anche quella più sbagliata. Non solo è un problema per chi dovrà scendere in campo, ma anche per quei tifosi per bene, che vengono scippati di una partita bella ed emozionante come questa, di un derby molto sentito. Ma soprattutto, non elimina la violenza dagli stadi.
L’amarezza, manifestata da entrambi i presidenti delle due società, si unisce a quella dei tifosi. Possibile che a settembre non si è posto alcun interrogativo su questa gara? Il problema dello stadio San Ciro era noto a tutti, tant’è che già a fine luglio era stato ufficializzata la scelta del Liguori di Torre del Greco per disputare le partite “casalinghe” del Portici.
Una serie di problemi che, come detto in precedenza, sono stati ignorati fin dalla stesura del campionato di Eccellenza. Già in questa scorsa estate, è sembrata a tutti incomprensibile la scelta di inserire la Turris nel raggruppamento napoletano, visti i molti derby che ci saranno da qui a fine campionato. In particolare, il derby con l’Herculaneum, che manca da ben 11 anni, sembra anch’esso destinato ad essere giocato a porte chiuse. L’ennesima dimostrazione di assoluta mancanza di lungimiranza e competenza da parte di chi governa oggi il calcio italiano.
Piuttosto che debellare il problema alla radice, emarginando quei facinorosi che operano solo in nome della violenza, si è preferito danneggiare tutti: squadra, città e tifosi. Insomma, la solita soluzione all’italiana, che non risolve nulla e scontenta tutti.