e segnala l’opera a Incompiuto siciliano, l’Osservatorio Partecipato sul Fenomeno delle Opere Incompiute, il progetto di Alterazioni Video in collaborazione con Claudia D’Aita ed Enrico Sgarbi.
Perchè bisogna prepararsi a soluzioni alternative, in quanto, come si dice sul sito,”Le opere pubbliche incompiute sono un patrimonio artistico-culturale e in quanto tale divengono potenziali promotori di un’ economica locale al pari di altri siti storici del nostro territorio. Una soluzione concreta alla sensazione di sconfitta a cui questi luoghi preludono.“.
Insomma prepariamoci ad utilizzare il non-compiuto come nuovo parco archeologico, in una sorta di archeologia del recente passato e/o del presente.
Si osservi che l’articolo 1 del “manifesto dell’incompiuto” recita:
“L’incompiuto siciliano e’ il paradigma interpretativo dell’architettura pubblica in Italia dal dopoguerra ad oggi
La dimensione del fenomeno, l’estensione territoriale e le incredibili peculiarita’ architettoniche fanno dell’Incompiuto Siciliano un pilastro portante per la comprensione della storia moderna del nostro paese.
La spinta autocelebrativa delle varie comunita’ siciliane ha generato uno stile architettonico capace di raccontare le complesse sfaccettature della civilta’ che lo ha generato.“.
E l’articolo 3 del medesimo “manifesto” recita:
“L’incompiuto siciliano si inserisce nel paesaggio in modo incisivo e radicale. Il processo di creazione delle opere pubbliche Incompiute celebra la conquista del paesaggio da parte dell’uomo moderno.
Una conquista sfacciata, determinata e vitale. dietro l’Incompiuto non si cela un atteggiamento razionale e distaccato, ma l’esatto opposto. Soltanto un rapporto viscerale e passionale con la propria terra è in grado di dar vita a un fenomeno così variegato e magnetico.“.
L’adesione a questa sorta di club (in verità non tanto esclusivo), ci permetterà in futuro di partecipare a pieno titolo alla prossima edizione del “Festival dell’incompiuto“.
Pensate che stia scherzando ?
Dimenticavo, coloro che vogliono adoperarsi per scongiurare in qualche modo questa prospettiva, sono invitati ad aderire al C.L.C.C.P. (Comitato dei Liberi Cittadini per la Costuzione del Porto) e a partecipare alla “Protesta pacifica” una manifestazione che avrà luogo a Castellammare del Golfo, sabato 9 ottobre, e che prevede in mattinata un corteo con partenza da via san Paolo Della Croce lungo la statale 187 fino a raggiungere il Belvedere, che domina il golfo e l’area portuale.
Nel pomeriggio ed in serata dibattiti pubblici ed esibizioni musicali.