Si tratta di un italiano di 57 anni, compagno della vittima, e di altre tre persone: il figlio del cinquantasettenne, che ha 26 anni, e due loro amici, un ventiseienne e un giovane di 24 anni, figli di genitori di origine polacca e romena, ma in possesso della cittadinanza italiana. I quattro sono indagati per concorso in omicidio volontario.
A decidere di uccidere la ragazza sarebbe stato il suo compagno, per motivi passionali: il figlio e gli altri due complici lo avrebbero aiutato. I sospetti dei carabinieri, coordinati dal pm di Macerata Stefania Ciccioli, si sono subito concentrati sui fermati, sottoposti a interrogatorio già ieri mattina. Ora stanno per essere portati tutti nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri a Macerata. A loro carico, gli investigatori del Reparto operativo dei carabinieri di Macerata, della stazione Cc di Porto Potenza Picena e della Compagnia di Civitanova Marche avrebbero raccolto «concreti elementi di prova».
L'omicidio è maturato per contrasti passionali fra la ragazza e il suo fidanzato italiano ma anche, sembra, per questioni di denaro. Una storia «squallida, tristissima», si è lasciato sfuggire un investigatore. La modalità dell'aggressione, infatti, è stata quella di una spedizione punitiva, condotta con estrema violenza.
I quattro uomini, Santo Carelli, 57 anni, compagno della vittima, il figlio Valentino, e due loro amici, tutti residenti a Porto Potenza Picena, avrebbero atteso Andreea Christina Marin al rientro a casa dal night 'Play' di Porto Recanati, in cui la giovane lavorava. Si sono nascosti nell'atrio della palazzina di Lido Bello, dove la ragazza abitava, dopo aver mandato in frantumi i lampadari a neon, per non essere visti. Appena la donna è uscita dall'ascensore, le hanno infilato un sacchetto di plastica in testa, per stordirla, e poi l'hanno aggredita con uno o più bastoni, fracassandole il cranio (un bastone è stato ritrovato e posto sotto sequestro).
Sarà l'autopsia, disposta dal magistrato, a stabilire se la ragazza è morta subito, o se gli ultimi colpi le sono stati inferti sulla spiaggia antistante il condominio. Ad esecuzione completata, gli assassini hanno coperto il corpo di sabbia: così, ieri mattina, l'ha ritrovato un vicino di casa uscito a passeggiare insieme al cane. Determinanti, per arrivare a individuare il quartetto, sono state le testimonianze raccolte dagli investigatori nel night della ballerina, e quella del custode della palazzina di Lido Bello. Interrogati nella notte dal pm Stefania Ciccioli, i quattro avrebbero in parte ammesso le loro responsabilità.