I cartoni, in realtà, sono brevissimi momenti tra una pubblicità e l'altra. E le pubblicità sono devastanti, anche per me che sono una publivora impenitente. Sono gli spot dei giocattoli. Raccapriccianti, sia gli spot, sia i giochi. Passa un unico messaggio: le bambine, giocando, devono imparare a cucinare, rassettare casa, badare a bambole inquietanti, telefonare alle amiche, scegliere abiti e trucco (!!), truccare anche la bambola, improvvisare tea. Povere stelle, non giocano, è un corso di formazione! In compenso i bambini non fanno altro che ammazzare mostri orrendi.
Se c'è qualcosa di trasversale e magari istruttivo, il piccolo testimonial, quello che impara a scrivere, leggere, tutto da solo davanti a una tastierina, è nella maggior parte dei casi maschio.
Come dire che siamo fregate fin da piccole, che i ruoli sono definiti, che così è e così sarà.
Ora non dico di regalare bambole ai maschietti e mostriciattoli alle bimbe, ma ... Ma?
Come si fa? Ci sono giochi che invece di suggerire, insinuare, un ruolo fanno giocare e basta? Tutti insieme, che ci sarà tempo di mettere creme a sederini arrossati e saranno, allora, veri e non di plastica, che a fare la guerra ci pensano già in tanti, che non è vero che le bambine sono tutte rosa e i bambini tutti azzurri. Ci sono giochi così?
Che già sono un po' in ansia, pesando a Cigolino in giro per casa a organizzar guerriglie tra pupazzi vari.
PS. E' ufficiale, dice MAM-MA davvero :)